Scoppia il bubbone delle mancette con la Finanziaria 2023. Tutto ruota intorno alla Fondazione San Pietro, sede a Nuoro, battesimo nel 2019 e cinque sardi che hanno avuto l’idea di “creare una stabile struttura di promozione del dialogo pubblico sopra le grandi questioni collettive”. A quanto pare, la missione ha fatto innamorare destra e a sinistra in un rimando di emendamenti e sostegni che in quattordici mesi hanno portato nelle casse di San Pietro 680mila euro. Soldini, eh, mica pizza e fichi.
Sardinia Post ha raccontato oggi che la Fondazione, fresca di contributo da 100mila euro con la manovra approvata il 1° febbraio, è la stessa che con la legge Omnibus di novembre 2021 ha ottenuto un finanziamento di pari importo per dare avvio all’attività. La presidente è una donna, Egidia Carta, che ha voluto la nascita della Fondazione insieme a Francesco Lai, Federica Sarritzu, Sebastiana Sau e Francesco Zaccheddu. Ma adesso viene fuori che l’ente ha beneficiato, con la stessa Finanziaria 2023, di altri 480mila euro per “l’acquisizione dei diritti reali mancanti nell’acquisizione della propria sede istituzionale”.
L’immobile in cui la Fondazione vuole mettere radici si trova a Nuoro nel quartiere di San Pietro e un tempo apparteneva alla famiglia di Giuliano Guida Bardi, il tuttologo che è ospite fisso nel programma Otto e mezzo di Lilli Gruber su La7.
Il nostro giornale ha contattato la presidente Carta che, a domanda precisa su chi li abbia aiutati a ottenere tutti quei soldi, dice che deve chiedere al segretario. Tale Sebastiano Sanna, giovanissimo nuorese classe 1992. La risposta promessa in mezz’ora è arrivata. Suonando così: “Noi abbiamo parlato con tutti i consiglieri, ma non sappiamo chi materialmente abbia firmato il nostro emendamento”.
È invece certo che la proposta di stanziamento dedicata alla Fondazione e contenuta nella legge Omnibus del 2021 l’abbia firmata, tra gli altri, Franco Mula, ex sindaco di Orosei, attuale capogruppo del Psd’Az in Consiglio regionale. I 100mila inseriti in questa manovra del 2023 sono invece opera di Roberto Deriu, onorevole del Pd alla seconda legislatura. Al momento non è dato sapere come da quali mani sia arrivata alla Fondazione San Pietro la fetta grossa della torta, questa da 480mila euro.
L’assegnazione del contributo è contenuta con certezza nel maxi emendamento a firma di tutto il centrodestra: dal Psd’Az ai Riformatori passando per Lega, Fdi, Sardegna 20Venti, Forza Italia e Udc. Un lunghissimo elenco di beneficiari selezionati dalla coalizione nella sua interezza. Tanto che alla fine non è stato scritto accanto il nome dell’onorevole che ha proposto il ‘regalino’, ma si è puntato a una lista capace di accontentare il maggior numero di richiedenti. Del resto l’anno prossimo la Sardegna si torna alle urne: queste mancette possono avere il loro peso al momento del voto.
Fatto sta che la Fondazione San Pietro sembra una miracolata, di cui val la pena ricostruire anche i profili del protagonisti. Egilda Carta ha un locale a Nuoro, in piazza Satta, che si chiama ‘I Monti Blu’. Francesco Lai, il suo vice, è un avvocato. Come la presidente, anche la cagliaritana Federica Sarritzu è imprenditrice, compagna nella vita del giornalista del Consiglio regionale, Claudio Cugusi, ex esponente del Pd a Cagliari. Sebastiana Sau è una farmacista e “amministratore delegato di una società che si occupa di servizi ospedalieri”, si legge sempre nel sito web della Fondazione. Francesco Zaccheddu è un medico oculista. Il segretario Sebastiano Sanna organizza eventi.
Gli onorevoli Mula e Deriu, contattati da Sardinia Post, hanno ammesso il sostegno alla Fondazione San Pietro, un impegno che ha fatto arrivare soldini e che prende la forma di un’operazione bipartisan, di certo sorprendente se si paragona la somma ricevuta alla missione dichiarata. Come se da questa Fondazione ancora senza sede dipendessero le sorti dell’Isola, tanto da richiedere la spinta di centrodestra e Pd insieme.