Il tuttologo dalla Gruber era a capo di una fondazione con Solinas nel Cda

Il tuttologo da Lilli Gruber ha un passato pesante. Adesso si scopre che Giuliano Gabriele Guida Bardi, nuorese di nascita, ne ha passate parecchie prima di approdare nel salotto di Otto e mezzo per parlare di tutto: dai vaccini al reddito di cittadinanza. Frugando nelle cronache dei primi anni Duemila viene fuori una vicenda giudiziaria legata a una Fondazione regionale che nel 2006 lo fece finire agli arresti domiciliari. Nel Cda del carrozzone pubblico c’era pure l’attuale governatore Christian Solinas.

Sardinia Post ha raccontato l’altro giorno la presenza di Guida Bardi dalla Gruber perché c’è un filone doppiamente sardo: il tuttologo aveva dichiarato di essere il vicepresidente di Federalberghi Sud Sardegna, ma alberghi non ne ha. E soprattutto: il capo vero dell’associazione regionale, il gallurese Paolo Manca che è pure numero due nazionale, ha spiegato al Fatto Quotidiano che Guida Bardi non è della partita. “Non rappresenta le istanze di Federalberghi”.

Quanto è bastato per scatenare la curiosità con l’aiuto di Internet. Intanto: il 20 giugno del 2006 Guida Bardi ricevette un’ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di peculato, appropriazione indebita e turbata libertà degli incanti, riportava La Nuova Sardegna. Il caso giudiziario, in mano al pm Giangiacomo Pilia, riguardava il Cisi, il Centro internazionale studi industriali, creatura della Regione e di cui il tuttologo era segretario generale. Tre anni dopo l’arresto, Guida bardi è stato condannato in primo grado a cinque anni insieme alla compagna di allora, Donatella Cherchi che di anni ne prese tre.

Tutto ruotava intorno a un’operazione che il Cisi face nell’agosto del 2002 investendo dei soldi nella Banca 121, di cui la Cherchi era promotrice. Sul registro degli indagati finirono anche l’ex presidente della Regione, Italo Masala, insieme a due assessori che poi ne hanno fatta di strada: Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis. Il Centro internazionale studi industriali prese forma ai tempi di Mariolino Floris presidente della Giunta. Correva l’aprile del 2000.

Nel Cisi il tuttologo della Gruber era segretario generale con trattamento economico da Dg, quindi con oltre 100mila euro di stipendio lordo. C’era poi un Cda, di nomina politica, che ugualmente prendeva un compenso malgrado di fatto non operasse, rilevò il magistrato inquirente. Quell’investimento alla Banca 121 valeva due milioni e mezzo di euro, sempre stando alle cronache de La Nuova Sardegna. Persino la Corte dei Conti ci mise il naso perché il Cisi non aveva personalità giuridica, quindi non avrebbe potuto fare investimenti.

Nel Cda del Cisi, oltre a Solinas erano stati nominati in sei. Vennero tutti assolti, incluso il Dg dell’assessorato alla Programmazione, finito ugualmente sotto accusa, e all’ex presidente Andrea Sechi. Con l’arrivo della Giunta guidata da Renato Soru la fine della festa: il Cisi, totalmente inutile, venne sciolto. Anche perché il suo obiettivo non l’aveva raggiunto: di attrazione di investimenti industriali nemmeno l’ombra.

Anche Masala, Cappellacci e Pittalis uscirono dall’inchiesta, ma con Pittalis il rapporto di Guida Bardi andò avanti perché il tuttologo gli fece da consulente politico. Lui racconta anche di essere stato consulente di Francesco Cossiga, ma questa notizia non è verificabile per ovvie ragioni.

Stralcio dell’intervista a Giuliano Guida Bardi

Costa Smeralda, la rivista del lusso edita dal’omonimo Consorzio per raccontare Porto Cervo e dintorno, ha di recente intervistato Guida Bardi in quanto inventore di una formula secondo cui gli artisti vengono ospitati in hotel pagando in opere d’arte, anziché in soldi. Nell’intervista, il tuttologo della Gruber, che si presenta come vicepresidente di Federalberghi Sud Sardegna, cita un elenco di artisti importanti: da Pinuccio Sciola ad Antonio Corriga, con cui Guida Bardi dice di aver “abbellito l’hotel Miramare di Cagliari” oggetto della contaminazione tra arte e turismo”.

La determina del Museo Man

Ma poi viene fuori una delibera del Man di Nuoro, da cui si ricava che il 30 luglio del 2021 il museo ha acquisto da Guida Bardi undici opere per un valore di 60mila euro. Sono quadri in gran parte di Corriga, ma c’è anche un ‘pezzo’ di Sciola. E il cerchio si chiude. (al. car.)

[Foto da La7]

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