Il presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru, è stato sentito ieri alle 18 come persona informata sui fatti dal pubblico ministero Andrea Massidda, titolare dell’inchiesta sulla Fondazione del Banco di Sardegna e il suo sostegno a Tiscali. Lo riferisce l’Unione sarda oggi in edicola.
Secondo il quotidiano di Cagliari, nel colloquio, durato circa un’ora e mezza, sono state poste “anche domande sulla presenza nell’esecutivo regionale di Luigi Arru, 53 anni, dirigente medico ematologo all’ospedale San Francesco di Nuoro e presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Nuoro, e fratello di Antonello, 66 anni, presidente del Banco di Sardegna. La volontà degli inquirenti – scrive l’Unione – è capire “se esista un collegamento (e nel caso da cosa sia stato originato) tra la nomina in Giunta del camice bianco e la concessione a Tiscali, da parte della Fondazione, della fidejussione utile a partecipare all’appalto bandito dalla “Consip”, che cura gli acquisti centralizzati per lo Stato, per l’affidamento dei servizi telefonici e Internet di tutta la pubblica amministrazione per i prossimi sette anni”. In realtà, va notato che la Fondazione non rilascia fidejussioni, prerogativa, questa, del Banco di Sardegna. Altro tema dell’interrogatorio indicato come possibile, anche il piano di risanamento della Tiscali.
Nell’ambito dell stessa inchiesta, nella quale non ci sono indagati, lo scorso 3 febbraio erano state sentiti, sempre come persone informate sui fatti, tre dirigenti della Fondazione: il presidente Antonello Cabras, il segretario generale Giacomo Cossu Rocca e il responsabile legale Franco Carta.