Finanziaria, organizzazioni delle imprese contro riduzione sgravio Irap

Le organizzazioni delle imprese auspicano modifiche e integrazioni alla Finanziaria 2015. Confindustria, Confapi e Confcommercio hanno presentato i loro documenti sulla Manovra in Commissione Bilancio, durante le audizioni previste nella sessione di bilancio, evidenziando da subito la contrarietà alla riduzione dell’abbattimento dell’Irap dal 70% al 25% proposto dalla Giunta regionale.

Le altre osservazioni critiche riguardano le risorse a disposizione dei Confidi, delle imprese e del lavoro, oltre agli investimenti, ritenuti “insufficienti” nei diversi settori di competenza. Le note positive attengono, invece, alle opportunità del superamento dei vincoli di spesa del patto di stabilità, alla programmazione integrata delle risorse regionali, nazionali ed europee, al mutuo sulle infrastrutture e al fondo unico di garanzia.

“La riduzione dell’abbattimento dell’aliquota Irapvale 80 milioni di euro – spiega Alberto Scanu, presidente di Confindustria Sardegna – sono risorse che vengono prelevate dal sistema produttivo piuttosto che recuperarle tra gli innumerevoli impieghi improduttivi, autoreferenziali e sprechi di sistema. Inoltre la Sardegna continua a non avere una politica e una strategia industriale – sottolinea – senza uno sviluppo dell’industria e del manifatturiero non vi sono in Sardegna possibilità di crescita dell’occupazione e dell’economia e in questo senso il piano del lavoro deve essere un piano per lo sviluppo che parte dall’industria e dall’impresa”.

Inoltre l’associazione sollecita risposte urgenti su energia, lo snellimento burocratico e delle procedure, in particolare sul versante ambientale. Secondo Gianfranco Lecca, presidente regionale di Confapi, “i tempi di approvazione della Manovra da parte del Consigliodevono essere celeri, ma questo bilancio 2015 trascura le piccole e medie imprese alle quali vengono assegnate risorse insufficienti (190 mln, poco più del 2% del totale). Inadeguate anche le poste in bilancio per il fondo rischi (5 mln) e per le politiche per il lavoro (140 mln, cioè l’1,8%)”. Su quest’ultimo punto Lecca propone, piuttosto, forme di sgravio per le imprese, ampliando l’operatività del credito d’imposta, e di incentivazione per la assunzioni.

“Seppure la Regione non ha competenza sulla tassazione locale, occorre creare un sistema premiante per i comuni che alleviano queste tasse agendo sul Fondo unico degli enti locali – propone Agostino Cicalò, presidente di Confcommercio Sardegna – Riteniamo poi scarse le risorse attribuite ad un settore strategico come il turismo perchè ancora una volta si va a sacrificare l’unico settore che nell’ultima stagione ha prodotto un segno più per il solo merito degli operatori e non certo per scelte innovative della Regione. Da tempo, inoltre – conclude – chiediamo un piano straordinario per l’impresa, che significa lavoro, consumi e soprattutto ripresa economica”.

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