Esercitazioni militari, Crosetto: ‘Non possiamo ridurle’. Ghirra: ‘Isola ostaggio’

“L’attuale quadro strategico non consente di ragionare in termini di riduzione delle attività addestrative delle Forze armate” ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto. L’esponente del Governo Meloni è intervenuto alla Camera durante il question time relativo alle esercitazioni militari nell’Isola. E ha escluso che in questo momento possano diminuire. “Ciò detto – ha aggiunto Crosetto – il Governo e la Difesa si cureranno di ogni possibile contributo per lo sviluppo sostenibile della regione Sardegna attraverso ulteriori investimenti volti ad incrementare la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione anche in chiave duale, nonché programmi di sviluppo civile e non solo militare a testimonianza della centralità che per noi ha la Sardegna nello sviluppo del Paese”.

Critica la deputata cagliaritana dei Progressisti, Francesca Ghirra. “La Sardegna paga da decenni un prezzo altissimo per via dell’asservimento a fini militari di ampie zone di territorio. Il 65 per cento delle servitù militari italiane si trovano sull’Isola e le aree vincolate a mare, dove sono interdette attività umane ed economiche, superano la superficie dell’intera regione. In più, nel mese di maggio di ogni anno si svolgono imponenti esercitazioni: nel secondo semestre di quest’anno sarebbero previsti nuovi programmi di esercitazioni a fuoco nei poligoni militari, esercitazioni contro cui si è espressa all’unanimità la componente regionale del il Comitato misto paritetico per le servitù militari”

“Tutti i dati- ha proseguito – confermano che le compensazioni attuali sono insufficienti a risarcire comunità e territori per l’impossibilità di utilizzarli per scopi economici e ricreativi. I rischi ambientali e per la salute, insieme alla dipendenza dall’economia militare, hanno ostacolato la formazione di capacità imprenditoriali che possano contribuire al loro sviluppo. Possibile che, visto l’impatto socio-economico e ambientale negativo causato da servitù ed esercitazioni, non si riesca a pianificare una progressiva smilitarizzazione della Sardegna? – si chiede Ghirra -. Solo con la riduzione dell’impatto delle operazioni esercitative potremo avere benefici per l’ambiente e la salute e rilanciare un’economia di sviluppo sostenibile del territorio”. “Purtroppo – conclude – la replica del ministro conferma la disattenzione del governo ai diritti dei sardi e l’indifferenza per le reali necessità della Sardegna”.

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