“Un percorso preferenziale per la metanizzazione che deve avere la priorità assoluta, poi un confronto più ampio e meditato sugli atti di indirizzo delle linee guida sul Piano energetico approvate ieri dalla Giunta”, è quanto hanno chiesto stamattina unitariamente i segretari regionali delle categorie Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Giacomo Migheli, Marco Nappi e Tore Sini, in un incontro con l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, al quale hanno partecipato anche i confederali. Linee guida apprezzabili per le categorie dei settori energetici, che hanno ribadito l’urgenza di procedere “con atti concreti, per realizzare, prima di tutto, le infrastrutture (reti e rigassificatori) che in modo più veloce ed economico potranno finalmente garantire il metano, con i benefici economici che ne deriveranno, ai cittadini e alle imprese sarde”. I sindacati hanno ricordato, inoltre, che le procedure autorizzative “possono essere avviate e concesse celermente, in base alle leggi vigenti, nei siti industriali di Sarroch e Porto Torres”, evidenziando così uno dei motivi per i quali la soluzione di una rete diffusa di depositi costieri “è difficilmente praticabile, oltre che antieconomica”. Oltre allo stralcio dal Pears (Pieno energetico ambientale regionale) della parte che riguarda il metano, i segretari Filctem, Femca e Uiltec Migheli, Nappi e Sini, hanno chiesto alla Regione di aprire un confronto con i gruppi che producono energia elettrica nell’Isola (EP Fiumesanto, Enel Portovesme, Ottana Energia): “Gli impianti hanno necessità di interventi per rinnovare le tecnologie, ottimizzare i rendimenti e ridurre le emissioni in atmosfera, non è assolutamente accettabile consentire ai proprietari di non investire, ne va della stabilità e della sicurezza della rete elettrica sarda”.
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