Ebola, Pili: “Oms indaga su gestione del caso”. L’Organizzazione smentisce

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha chiesto un’immediata indagine e relazione sulla gestione del caso ebola in Sardegna. La comunicazione dell’Oms è giunta durante una riunione riservatissima di ieri sera a Sassari. Una richiesta che conferma la gravità della situazione e della gestione della vicenda finita sotto la lente dell’organismo mondiale. Da stamane è in corso anche una verifica dettagliata dei movimenti del paziente colpito da ebola e del suo primo prelievo di sangue”, lo ha dichiarato il deputato Mauro Pili (Unidos) che ha chiesto al presidente della Camera che il governo riferisca in aula “sulla gravissima gestione del caso ebola in Sardegna”. “Gli incaricati ministeriali stanno verificando in queste ore cosa sia successo in quei momenti – ha spiegato Pili – e soprattutto chi sia venuto a contatto con il paziente infetto. Nel corso della riunione dell’unità di crisi conclusasi ieri a tarda sera a Sassari emersi altri fatti inquietanti. I tecnici di laboratorio che si sono occupati delle analisi non avevano svolto nessun corso sul caso ebola ed è risultata inesistente qualsiasi area di decontaminazione per i medici. Per tutta una serie di superficialità e negligenze si sta cercando di accertare, ora anche a livello di Oms, se si è rischiata la generazione di una vera e propria pandemia. In pratica sarebbero stati violati tutti i protocolli internazionali di prevenzione su ebola dal trasporto del paziente sino alle modalità di trasferimento, passando dai prelievi sino al trattamento del sangue senza specifiche e obbligatorie precauzioni previste dai protocolli internazionali. È evidente che in queste ore si sta esaminando anche l’assenza a Sassari della biobag, la barella indispensabile per il trasporto del paziente. Un fatto sconcertante che aggrava ulteriormente la posizione della Regione”.

La smentita dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’Oms sta conducendo un’indagine sulle modalità di contagio in Sierra Leone dell’infermiere italiano infettato dal virus Ebola e ora ricoverato allo Spallanzani di Roma. Lo afferma all’ANSA un portavoce dell’organizzazione, secondo cui invece non c’è nessuna inchiesta in corso sul trattamento del paziente una volta arrivato in Italia come invece affermato da alcune fonti italiane. “L’Oms sta indagando sulle circostanze che hanno portato all’esposizione al virus del lavoratore italiano in Sierra Leone, come da procedure già stabilite – scrive in una mail Tarik Jašarević -. L’Oms non sta indagando sulla gestione del paziente in Italia”.

Arru: “Normale procedura”. “Come la Regione è tenuta a chiedere puntuali relazioni da parte delle aziende sanitarie, così il Ministero le richiede alla Regione e l’Organizzazione Mondiale della Sanità agli Stati. Una normale procedura di sanità pubblica che non mette sotto accusa nessuno né può scandalizzare. E’ possibile che il deputato Mauro Pili sia l’unico a non sapere che in presenza di una persona colpita dal virus ebola sul territorio italiano si seguano dei protocolli che non hanno nulla di stupefacente”. A dirlo è l’assessore della Sanità Luigi Arru, che replica alle dichiarazioni del deputato di Unidos. “Abbiamo adottato da subito in collaborazione con il Ministero della Salute tutte le misure cautelative del caso, verificando ogni movimento e incontro avuto dall’infermiere al suo ritorno in Italia e in Sardegna – sottolinea Arru – Attualmente è in corso un’indagine da parte dell’Asl di Sassari e dell’Azienda ospedaliera Universitaria per accertare se siano state seguite in maniera corretta le procedure all’interno del laboratorio analisi e accertare l’accaduto. Anche solo parlare di rischio di pandemia da parte dell’onorevole Pili – chiarisce l’assessore – è quanto meno fuori luogo e irresponsabile. Ricordo che le persone in isolamento, lo sono in misura precauzionale, pur essendo a bassissimo rischio d’essere stati contagiati”.

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