È ufficiale: nessuna lista M5S alle elezioni regionali

Il Movimento Cinque Stelle non parteciperà alle elezioni regionali in Sardegna fissate per il 16 febbraio. A poche ore dalla chiusura del termine per la presentazione dei simboli, la notizia viene ufficializzata dalla deputata sarda Emanuela Corda con un “post” sulla pagina Facebook “Amici di Beppe Grillo in Sardegna“. “Il nostro tempo è scaduto e bisogna farsene una ragione. Noi non presenteremo alcuna lista, perché non siamo ancora pronti per farlo”, ha spiegato Corda.

Il Movimento Cinque Stelle, alle ultime elezioni politiche, era risultato il primo partito in Sardegna, ora invece, dopo la spaccatura interna e le polemiche per la presentazione delle liste e la scelta del candidato governatore, non si presenterà alle regionali. “Quando avremo un metodo definito e regole certe condivise, arriverà il nostro momento – ha spiegato la deputata Corda -. Ringrazio in particolar modo la mia collega senatrice Manuela Serra e tutti voi che ci avete creduto fino ad oggi e avrete voglia di crederci ancora”. Ieri a Riola Sardo, in provincia di Oristano, l’ultimo tentativo di comporre una lista da far certificare allo staff di Beppe Grillo, chiamato in causa anche con uno sciopero della fame per convincerlo a concedere il simbolo per partecipare alla competizione elettorale.

“Un ultimo tentativo per dare un senso al lavoro di tutti, ma soprattutto per ridare ‘unità’ ai gruppi che fino a ieri non riuscivano a trovare la giusta sintesi – spiega Corda -. Io la consideravo un po’ come un ultimo banco di prova per un nuovo inizio. Sapevamo già d’essere fuori tempo massimo, per la presentazione di una lista condivisa”. Secondo Corda, in Sardegna, dove il Movimento è apparso spaccato, ci sono “ancora troppo livore, troppa incoscienza, troppo protagonismo nell’esternare ai quattro venti, un malessere che è figlio primariamente delle nostre stesse debolezze e delle nostre fragilità. Malessere che meriterebbe un approfondimento e un’elaborazione – afferma – prima d’essere consegnato in pasto ai lupi con sconsiderata leggerezza, come tanti hanno fatto in questi mesi sugli spazi pubblici dei social. Temo che alcuni abbiano scambiato il Movimento per uno sfogatoio dove poter fare il proprio comodo, senza curarsi del fatto che in certi contesti, occorra rispettare delle elementari regole di buona educazione”.

La Sardegna non era pronta? E chi mai è stato pronto? Sarebbe bastato poco per esaudire le richieste d’aiuto di vari attivisti e parlamentari”. La parlamentare sarda del M5S Paola Pinna è polemica sul no di Grillo all’uso del simbolo per le elezioni regionali in Sardegna anche su quando dichiarato dalla collega Emanuela Corda. “O non interessa la Sardegna, come non e’ mai interessa a nessuno se non per trascorrerci le vacanze, o e’ il periodo che e’ poco indicato (europee in vista)”.

“Chi farà la ‘rivoluzione culturale’?”, aggiunge Pinna su Fb. “Gli attivisti delusi? A questo punto non rimane che capire chi potra’ e vorra’ raccogliere le istanze del M5S”. A poche ore dalla scadenza del termine (le 20 di oggi) per la presentazione dei simboli in Corte d’appello a Cagliari, sembra sfumare anche l’ipotesi che gli attivisti del Movimento concorrano con un altro contrassegno, per non disperdere i voti del loro elettorato in Sardegna. E il senatore Roberto Cotti, sempre su Fb, e’ lapidario su possibili alleanze: “A tutti gli amici che mi stanno telefonando in queste ore (soprattutto del centrosinistra) per dirmi: ‘Dato che voi non vi presentate, perche’ non appoggiare la candidatura di tale lista o di tale persona?’. Non sprecate tempo e telefonate!”.

“La vedo anche come una cosa positiva, è la dimostrazione che non ci interessa la poltrona ma ci interessa fare qualcosa e se non ci sono le modalità per farla bene, tanto vale non presentarsi: è una visione positiva della politica”. Così il parlamentare del M5S Andrea Colletti, questa mattina dai microfoni di Radio Città Futura, ha commentato la scelta del M5S di non presentarsi alle elezioni regionali in Sardegna. “Si era arrivati ad un punto limite in cui non si riusciva a stare insieme in uno stesso gruppo e si è preso atto – ha proseguito Andrea Colletti – molto meglio quindi non presentare una lista piuttosto che presentarne una fatta male, con persone che magari non andavano d’accordo tra di loro”.

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