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Diabete, associazioni contro Regione: “25 nuovi casi e non convoca ancora la Consulta”

Venticinque diabetici neo diagnosticati in Sardegna nel solo mese di gennaio nella fascia d’età 0-14 anni e ciò nonostante, l’assessore della Sanità non convoca la Consulta della Diabetologia“. Lo denuncia, in una nota, il Coordinamento Associazioni Pazienti Diabetici della Sardegna, che si è riunito nei giorni scorsi a Cagliari. I pazienti diabetici sardi, dunque, sono di nuovo in rivolta contro la Regione. Chiedono maggiore rappresentanza e una partecipazione diretta alle scelte di politica sanitaria che li riguardano direttamente. “Il coordinamento regionale, che riunisce dodici delle diciassette associazioni dei malati presenti in Sardegna – spiega il presidente Stefano Garau – protesta in particolare contro il decreto dell’assessorato alla Salute dello scorso dicembre che ha istituito la Consulta regionale della diabetologia e delle malattie metaboliche correlate. Nell’organismo è prevista la partecipazione di ventidue medici ma – lamenta il coordinamento – sono solo due i rappresentanti delle associazioni dei malati. Da qui si intuisce sin d’ora quale potrà essere il clima all’interno della Consulta e soprattutto come l’organismo sia visto dal punto di vista politico come una semplice distribuzione di poltrone ai numerosi medici piuttosto che come Commissione preposta a discutere e possibilmente risolvere i problemi della diabetologia Sarda”.

“Il Coordinamento ha ribadito ancora una volta – conclude Garau – come la Regione stia attuando una vera e propria discriminazione nei confronti del diabetici del Sulcis e del Cagliaritano dove le due Asl, la 7 e la 8, non erogano il sensore per la misurazione intensiva della glicemia. Credo che su questo argomento dovremmo andare a uno scontro diretto: invitiamo pertanto i medici diabetologi a prescrivere i sensori della Glicemia qualora i pazienti ne hanno bisogno. Dopodiché, a fronte di prescrizioni inevase, provvederemo tramite i nostri legali a denunciare i responsabili della mancata erogazione del presidio”.

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