Crisi, Cappellacci: “Solo 43% appalti a imprese sarde, invertire tendenza”

Nel biennio 2011-2012 solo il 40% delle gare d’appalto bandite nell’Isola è stato affidato a imprese sarde, per un valore complessivo di 1 miliardo e mezzo di euro. Dobbiamo invertire questa tendenza affinché capitali e lavoro restino nella nostra terra”. Lo ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, intervenendo alla presentazione del bilancio del primo anno di attività dello Sportello Appalti Imprese di Sardegna Ricerche.

“Lavoriamo per ribaltare dati, che oggi vedono una partecipazione non sufficiente delle imprese sarde agli appalti pubblici, perché sia possibile produrre più sviluppo e occupazione nella nostra Isola – ha aggiunto – Oltre all’azione incisiva svolta da Sardegna Ricerche con il sostegno della Regione occorre fare un salto in avanti, realizzando un mercato regionale degli appalti, dotato di una piattaforma informatica dedicata, in cui siano individuate le imprese del territorio regionale e che costituisca il primo strumento per la diffusione delle informazioni e per l’acquisto di beni e servizi per tutte le pubbliche amministrazioni regionali”.

Secondo il governatore, “lo sportello appalti rappresenta pertanto il punto di partenza di un sistema qualificato, che promuova la connessione in rete delle nostre imprese e renda più competitivo il nostro sistema economico. Anche questa è una scelta di rottura con il passato e parte di quel cambiamento a misura di cittadino, di impresa e di territorio che stiamo costruendo per la Sardegna. Se consideriamo la media dei posti di lavoro prodotti da ogni appalto pubblico, che secondo l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici è uno ogni 63 mila euro di spesa (23.600 per un miliardo e mezzo), risulta evidente – ha concluso Cappellacci – quanto l’azione intrapresa sia fondamentale per dare nuova linfa alla Sardegna e ai suoi territori”.

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