Covid, ora spunta l’autocertificazione: nuova proposta irrealizzabile di Solinas

La strada del passaporto sanitario, poi diventato certificato di negatività, proposta da Solinas per riaprire l’Isola ai turisti, si fa sempre più in salita. Tanto che il presidente della Regione sta cambiando idea e vuole che prima di arrivare in Sardegna si compili un’autocertificazione: un modulo in cui il turista dichiari, senza nessun controllo medico, di non essere positivo al virus. Questa soluzione, oltretutto, in Italia non è realizzabile perché il mondo delle autocertificazioni è disciplinato dal Dpr 45 del 2000 che all’articolo 46 indica tutti i casi in cui sia possibile dichiarare qualcosa sotto al propria responsabilità ma, soprattutto, all’articolo 49 specifica che “i certificati medici, sanitari (…) non possono essere sostituiti da altro documento”.

“Il tema della certificazione dello stato di negatività non è un problema della Regione Sardegna o del presidente della Regione – ha detto Christian Solinas durante il punto stampa del 25 maggio -, è una questione che il mondo dovrà affrontare anche l’Italia dovrà in qualche modo disciplinare per dare certezza agli operatori e certezza ai cittadini”. Considerate le difficoltà incontrate per cercare questa soluzione, il presidente della Regione pensa alle alternative: “È chiaro che se il Governo, lo Stato, non consentirà questo sistema di controllo che abbiamo chiesto e che riteniamo ottimale per garantire tutti – ha rivelato -, abbiamo previsto due scenari alternativi che consentiranno comunque gli arrivi in Sardegna e un sistema di controlli che renda possibile, attraverso le applicazioni e attraverso alcune autocertificazioni il transito e il traffico turistico in tutta l’Isola”.

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Questa novità ha scatenato la curiosità dei giornalisti che hanno seguito il punto stampa e Solinas ha poi precisato che per qualche ora continuerà per la sua strada e se non dovessero esserci sviluppi venerdì rivelerà i dettagli dell’autocertificazione. Solinas ha precisato che si tratta di “certificati che attestino la negatività al momento rispetto al coronavirus”, spiegando che si tratterà di un questionario come quelli che vengono compilati sulle navi e sugli aerei per andare in altri Paesi stranieri”. Il presidente ha anche aggiunto che questo passaggio non sarà necessario per chi già adesso viaggia per motivi di lavoro. Il riferimento è ai sardi che si spostano o rientrano nell’Isola, ma non è detto che avrebbe dovuto compilare l’autocertificazione il sessantenne di Reggio Emilia che ha raggiunto la Sardegna per lavoro senza aspettare l’esito del tampone, per poi scoprire nell’Isola di essere positivo al virus.

Il numero uno della Giunta regionale insiste con la strada del certificato di negatività, per cercare di far arrivare in Sardegna solo turisti che non siano venuti a contatto col virus prima di partire. “Se il Governo o qualche scienziato che va nelle trasmissioni televisive la mattina, ritiene di avere proposte alternative le faccia immediatamente. Al momento, a fronte di una proposta, abbiamo assistito al nulla: non c’è l’alternativa se non il ‘liberi tutti‘. Ma questa non è la via per tutelare al meglio i nostri cittadini – ha ribadito Solinas -. Ecco perché abbiamo proposto un metodo: chiediamo che il Governo faccia la sua parte nel consentire che ci sia la possibilità per tutti i cittadini di poter andare serenamente in un laboratorio, in una farmacia, dal proprio medico di famiglia e avere questa certificazione”. Oppure, questa sembrerebbe l’alternativa, se la facciano da soli.

Marcello Zasso

 

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