Continuità territoriale, Soru: “Bene Governo e Giunta sui trasporti aerei”

“Farebbe bene a non parlare chi negli anni del suo governo con la politica della tariffa unica ha commesso un errore clamoroso regalando i biglietti ai non residenti e facendone pagare il conto ai sardi. Cappellacci infatti ha speso 50 milioni per una continuità con Roma e Milano che prima non costava nulla”. Così il segretario regionale del PD, Renato Soru, dopo le dichiarazioni dell’ex presidente della Regione sul tema dei trasporti aerei.

Soru ha anche commentato positivamente i risultati ottenuti dalla Regione con lo stanziamento di 30 milioni di euro per la continuità territoriale aerea: “Bene il Governo e la Giunta che pur nelle difficoltà cercano di recuperare il passato aiutando la continuità, e bene anche il dialogo sulle entrate ormai prossimo ad una definizione”.

“E’ stato questo a rendere insostenibili i costi della continuità territoriale in Sardegna. Viceversa, occorre ricordare ancora una volta a Cappellacci che la riscrittura dell’articolo 8 dello Statuto, negli anni della mia presidenza, comportava un volume talmente considerevole di maggiori entrate da rendere assolutamente agevole l’onere dei trasporti per la regione Sardegna”.

“L’accordo siglato nel 2007 con il governo Prodi – prosegue Soru – garantiva la piena copertura del costo dei trasporti isolani: quell’accordo, è bene ricordarlo, fruttò 400 milioni nel 2007, altrettanti nel 2008 e nel 2009. Nel 2010, quando l’accordo sarebbe dovuto entrare a pieno regime, la Sardegna non ottenne il dovuto trasferimento di un miliardo e cento milioni solo ed esclusivamente a causa dell’inerzia dell’allora presidente Cappellacci, troppo preoccupato di non dispiacere al suo mentore Berlusconi. Chi allora rinunciò a un diritto acquisito così importante, che avrebbe cambiato la storia della Sardegna e dei Sardi, oggi farebbe bene a tacere per decenza”.

“Purtroppo Cappellacci non soltanto non ha rivendicato i diritti sulle entrate ma ha sciupato altre importanti conquiste portando la sanità sarda ad un disavanzo di 400 milioni l’anno. Questa è la pillola avvelenata che ci ha lasciato in eredità e che va recuperata”.

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