Caso M5S, Cotti: “Anche lo staff di Grillo ha le sue responsabilità”

“Se il Movimento 5 Stelle non parteciperà alle elezioni regionali, le responsabilità se le devono spartire lo staff e le due liste che non hanno raggiunto un accordo, di certo non i parlamentari sardi”. Sul caso M5S il senatore Roberto Cotti dà un giudizio netto: se i grillini non si presenteranno alle consultazioni del 16 febbraio, lo si deve sì alle divisioni, ma anche Grillo non è esente da precise responsabilità.

Una dichiarazione, quella di Cotti, che arriva poche ore dopo i due incontri che senatori e deputati sardi del Movimento hanno tenuto oggi a Roma con Gianroberto Casaleggio. “Qualcuno ha tentato di addossare ai parlamentari la responsabilità della mancata partecipazione alle Regionali. Bene: oggi Casaleggio ha chiarito che a noi non si può addebitare alcunché. Tra l’altro – ha precisato il senatore – abbiamo semplicemente fatto quel che ci è stato chiesto: tenerci in disparte. Se proprio dobbiamo indicare delle responsabilità, che se le spartiscano lo staff e i due gruppi che non si sono messi d’accordo: il primo non è intervenuto come forse avrebbe dovuto, magari indicando subito la strada delle primarie, i secondi perché non sono riusciti a ricomporre le divisioni”.

Da parte sua, Casaleggio ha puntato il dito contro la frammentazione del movimento. “I vari gruppi non si sono messi d’accordo, segno che in Sardegna, evidentemente, gli esponenti del Movimento 5 Stelle non erano pronti per le elezioni regionali. D’altronde – ha aggiunto il guru del Movimento – non è necessario piazzare a tutti i costi i nostri attivisti nelle istituzioni”.

La riunione, durata poco meno di venti minuti, ha lasciato nei parlamentari sardi più di qualche perplessità. “Lui ha ribadito le tesi già esposte nel blog di Beppe Grillo qualche giorno fa – ha raccontato la deputata Paola Pinna – ma sinceramente mi sembra un po’ troppo semplicistico addossare tutte le colpe agli attivisti sardi”. Anche perché – e questo è stato fatto presente a Casaleggio – dall’Isola sono partiti diversi appelli allo stesso Grillo affinché indicasse un modo per uscire dall’impasse, in primis chiedendo delle regole certe per la formazione delle liste e per l’indicazione del candidato governatore. Da parte sua, Grillo aveva chiesto agli aderenti di cercare un accordo per ricomporre le divisioni, stilare una lista unica e indicare quindi il candidato governatore. Operazione che, com’è noto, non è andata in porto.

“Credo che sarebbe stato utile un intervento diretto – ha aggiunto Paola Pinna – anche e soprattutto per indicare delle regole condivise per la formazione della lista e l’individuazione del candidato governatore. Questo non è accaduto”.

L’incontro romano è comunque servito a fissare dei paletti in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. “Innanzitutto – ha commentato il deputato Nicola Bianchi – ci si è posti il problema di ‘filtrare’ i candidati, facendo in modo di premiare chi nel corso degli anni si è impegnato di più. Cosa ancora più importante, nel caso di due o più liste, il conflitto sarà risolto ncon il sistema delle primarie online: si ‘apre’ il portale e saranno gli attivisti certificati a indicare chi potrà partecipare alle elezioni”.

Ma perché questa soluzione non è stata adottata in tempo utile, già dai primi di ottobre, quando nell’Isola le lacerazioni all’interno del Movimento erano palesi? “L’abbiamo fatto presente – ha concluso Paola Pinna – ma Casaleggio è rimasto sulle sue posizioni: se la frattura non si è ricomposta, evidentemente gli attivisti non erano ancora pronti”.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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