Carenza di medici in Sardegna, Nieddu: “Cerchiamo di superare le criticità”

“In Sardegna stiamo impiegando tutti i medici a disposizione. Sulle criticità dovute alla carenza di specialisti abbiamo percorso e stiamo percorrendo ogni strada possibile”. Così l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, sulla situazione di insufficienza di personale sanitario messa ancora più in evidenza dall’emergenza Covid. “Abbiamo bisogno di strumenti straordinari per governare la Sanità in questo particolare momento – spiega -, per questo abbiamo fatto diverse istanze a Roma, l’ultima oggi, con una nota in cui chiediamo di consentirci di estendere i più alti compensi previsti per la remunerazione delle prestazioni aggiuntive della campagna di vaccinazione anche agli altri ambiti dell’emergenza. Vogliamo rafforzare i pronto soccorso, l’anestesia e la rianimazione”.

L’assessore risponde alle critiche. “Chi ci accusa di immobilismo deve guardare alla realtà dei fatti e smetterla – ammonisce – di soffiare sul fuoco in modo strumentale: i problemi nel nostro sistema sanitario ci sono, arrivano da lontano e ci vedono impegnati ogni giorno per trovare soluzioni che garantiscano l’assistenza ovunque perché non esistono cittadini di serie A e B. E questo, nonostante la coperta sia cortissima”. L’esponente della Giunta Solinas ricorda quanto fatto negli ultimi due anni, e in particolare durante la pandemia, per l’assunzione di personale sanitario: “Abbiamo bandito 66 concorsi per 799 posti, fra medici, infermieri, altre figure del comparto sanitario, tecnici e amministrativi. A oggi ne abbiamo espletato 25, per 191 assunzioni. Il Covid ha rallentato in modo significativo le procedure concorsuali, ma si va avanti”. Questi posti, continua, “si aggiungono a tutte le figure reclutate nel corso dell’emergenza: 1.587 persone assunte tra le diverse professionalità, tra cui 124 medici specializzandi, ma anche 505 laureati abilitati e persino medici in pensione”.

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Nieddu rivendica anche gli interventi sul fronte dell’assistenza primaria “che scontava forti ritardi”, e in particolare la pubblicazione dei bandi per l’assegnazione delle titolarità nelle sedi carenti dei medici di base per gli anni 2018 (a febbraio) e 2019 e 2020 (ad agosto). “Solo nell’ultimo avviso – precisa l’assessore – abbiamo bandito 244 sedi, ma non ci siamo fermati a questo. La situazione vissuta in diversi Comuni, dove è difficile trovare medici disposti a ricoprire l’incarico anche con l’assegnazione della titolarità, ci ha spinto a esplorare assieme ai sindacati la possibilità di dare incentivi, soluzione impossibile da mettere in campo se non si modifica il contratto collettivo nazionale”. Motivo per cui è stato chiesto l’intervento del ministero “per consentirci almeno – spiega ancora Nieddu – di impiegare le Usca anche nell’assistenza primaria, laddove ci fosse una situazione di grave carenza di medici di famiglia. Sarebbe una soluzione immediata, ma le Unità speciali di continuità assistenziale sono state istituite con legge dello Stato e, purtroppo, serve un intervento normativo per modificare le regole di impiego”. Capitolo formazione dei nuovi medici specializzati. Anche in questo caso l’assessore ricorda il cambio di passo: “Abbiamo programmato per il 2021-2023 risorse per 30 milioni di euro, ogni anno 254 nuove borse di studio per le scuole di specializzazione medica e sanitaria nell’area non medica. Nel 2018 erano meno di una trentina. Questa è la programmazione a lungo mancata nella nostra Isola, che riporterà ossigeno al nostro sistema sanitario”. E sulle polemiche l’esponente della Giunta ribadisce: “Non esistono scorciatoie. Chi si fa promotore di soluzioni miracolose quanto improbabili, come il reclutamento di medici dall’estero, solo per guadagnare la ribalta, non fa altro che gettare fumo negli occhi. Siamo sempre stati aperti al confronto costruttivo, ma i problemi si affrontano con i piedi per terra e tanto lavoro e questa è la strada che continueremo a percorrere”.

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