A Carbonia spunta la ‘rimborsopoli’ dei Cinque stelle. Il Pds: “La sindaca è zitta”

“A Carbonia la situazione politica è deprimente: l’ultima notizia, emersa a più riprese nelle sedi ufficiali del Consiglio e riportata sulla stampa locale, riguarda il percepimento, da parte di diversi assessori, di rimborsi viaggio e spese in occasione di presenze ritenute istituzionali, ma che tali non sono affatto, secondo i moderni orientamenti giurisprudenziali della Corte dei Conti”. Lo scrive in una nota il capogruppo del Partito dei sardi nella città sulcitana, Fabio Usai.

Usai parla di “rimborsi indebitamente percepiti per un valore di circa 5.000 euro in un poco più di anno e oggi fermati solo grazie ai documenti portati all’attenzione pubblica dall’opposizione. I fatti riguardano la partecipazione istituzionale a matrimoni e a funerali, feste della birra e sagre paesane, eventi di intrattenimento estivo, addirittura sono stati restituiti i soldi spesi per il parcheggio e per ‘scomodarsi’ a ricevere cittadini presso il Palazzo comunale. Una vera e propria ‘Rimborsopoli’, come è stata ribattezzata da opposizione e stampa, e che travolge la supposta morale dei rappresentanti grillini di Carbonia”.

Nella nota diffusa dal capogruppo del Pds si legge ancora: “È novità di ieri che lo stesso dirigente comunale del settore deputato all’erogazione dei suddetti rimborsi abbia dato ragione all’opposizione ed abbia dichiarato non dovuti quei rimborsi, nonostante le sperticate difese dell’indifendibile da parte dei diretti interessati. Dalla sindaca Paola Massidda, invece, a oggi neanche una parola, quasi a significare che i comportamenti denunciati siano di poco rilievo e non siano invece indice della peggior politica, sempre denunciata dal Movimento Cinque Stelle anche con toni platealmente enfatici. Ricordiamo che in campagna elettorale, nella primavera del 2016, si scomodò personalmente l’onorevole Alessandro Di Battista che giunse a Carbonia e, davanti ad una partecipatissima assemblea di popolo, vantò la diversità degli amministratori Cinque Stelle, parlando di trasparenza e di tagli ai costi della politica. Cosa penserebbe oggi l’onorevole Di Battista davanti alla documentazione che attesta il percepimento di rimborsi non dovuti, da parte degli assessori pentastellati? Applicherebbe lo stesso metro di giudizio applicato sempre agli avversari politici o giustificherebbe i comportamenti citati, attestando che qualcuno ‘è più uguale degli altri’? Sarebbe interessante porgli questi quesiti. E sarebbe doveroso che la sindaca chiarisse questi accadimenti pubblicamente, essendo conseguente e prendendo provvedimenti politici dinanzi alla città nei confronti di chi ha sbagliato”.

Il capogruppo del Pds conclude così: “In un anno e poco più, sono quattro gli assessori Cinque Stelle che hanno lasciato l’incarico, talvolta in palese contrasto con le politiche portate avanti dalla sindaca e dal suo entourage. Si contano inoltre le dimissioni del presidente del Consiglio e quelle di due presidenti di commissione consiliare che erano in aperta polemica con la Giunta. Lo stesso dicasi per una consigliera comunale. Una maggioranza allo sbando che non sta governando la città perché presa dalle sue beghe interne e dal mettere una pezza ai comportamenti inadeguati dei suoi più svariati rappresentanti”.

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