Cappellacci, la giunta postuma

Ugo Cappellacci, il governatore sconfitto, ha riconvocato la Giunta per domani alle 12 con un interminabile ordine del giorno da 16 punti.

Ugo Cappellacci ha riconvocato la Giunta, per oggi, giovedì 20 febbraio, alle 12. Una giunta postuma. I punti all’ordine del giorno sono 16. E si spazia dall’ambiente alla sanità, passando per gli enti locali e i trasporti.

Dunque, il governatore sconfitto non molla. Cappellacci continua a macinare delibere e domani ne approverà altre 16. Sia chiaro: nulla di illegittimo da un punto di vista normativo, perché sino a quando la Corte d’Appello non proclama gli eletti, il presidente della Regione è sempre lui. La questione, semmai, è di opportunità politica. E anche di garbo istituzionale: prassi vuole che dopo il verdetto delle urne, specie quando si sono perse le elezioni, vengano approvati solo provvedimenti urgenti.

Invece, a leggere i punti all’ordine del giorno nella seduta di domani, non sembra ci sia nulla di improcrastinabile. Per esempio, la quarta delibera che verrà messa ai voti riguarda il “Piano d’azione per il superamento del digital divide nelle aree svantaggiate della Sardegna. Intervento ampliamento dei servizi regionali a banda larda del Sistema pubblico di connettività (Sics)”.

Gli argomenti sono così divisi: per le prime tre delibere, il relatore è Cappellacci. Altrettante le propone l’assessore agli Affari generali, Mariolino Floris. Sei sono firmate da Andrea Biancareddu (Ambiente), una da Antonello Liori (Lavoro) e due da Simona De Francisci (Sanità). L’ultima, sui Trasporti, verrà ancora illustrata da Cappellacci.

L’altra notte, quando già era certa la vittoria di Francesco Pigliaru, un profetico Carlo Mannoni, assessore ai Lavori pubblici nella giunta Soru, ha scritto su Facebook. “Storie di Regione. Perché la storia non si ripeta”.Un post dedicato alle riunioni postume degli Esecutivi.

Mannoni ha ricordato: “Nei giorni successivi alle elezioni del 12 giugno 2004, con Renato Soru appena eletto presidente della Regione, la giunta Masala ancora in carica, con Ugo Cappellacci assessore alle Finanze, assunse ben 78 delibere, di cui molte a contenuto finanziario, che impegnavano il bilancio regionale anche per gli esercizi futuri. Spero che quella brutta storia sia solo un ricordo e che Cappellacci si astenga, in questi giorni, da qualsiasi atto che non sia giustificato dalla necessità e dall’urgenza. La campagna elettorale è finita!”.

Invece una nuova convocazione è arrivata, per domani. Mannoni ha poi precisato che da vicepresidente dell’Esecutivo, quando traghettò la Sardegna verso le urne dopo le dimissioni di Soru, aveva approvato due delibere post elettorali. Ma erano urgenti. Una riguardava la nomina del commissario straordinario nel Comune di San Gavino, dopo la fine anticipata della legislatura. Con la seconda, Mannoni aveva assegnato i poteri di presidente dell’Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio) all’allora vice: così al posto del sardista Christian Solinas che si era dimesso dall’incarico senza avvisare nessuno. L’Ersu, quindi, era rimasto senza guida.

Alessandra Carta

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