Cappellacci, campagna elettorale al via tra ‘zonafranchisti’ e appelli al “voto utile”

Un pensiero sull’alluvione di Olbia in apertura, un appello al voto utile in chiusura. In mezzo i risultati rivendicati, alcuni titoli del programma di governo (a partire dallo slogan “Sardegna, zona franca d’Europa”), qualche punzecchiatura agli avversari. Il presidente Ugo Cappellacci ha lanciato ufficialmente questa sera, da una sala del T-Hotel di Cagliari, la sua campagna per le elezioni regionali del 16 febbraio. Insieme a lui c’erano molti big della coalizione che lo affiancherà: Forza Italia Sardegna, Udc, Riformatori, Fratelli d’Italia, Uds e – ora è ufficiale – i movimenti “zonafranchisti”. Non c’era, invece, la grandeur berlusconiana di altre occasioni: Cappellacci in jeans e maglione, ha parlato per una quarantina di minuti, con alle spalle tre bandiere di Forza Italia da un lato e un pugno di ragazzi (che avevano il compito di twittare in tempo reale con l’hashtag #ugo2014, rilanciati da un maxi schermo dietro il podio) dall’altro. Per i presenti è stato distribuito un unico foglio, in carta patinata, con le dieci “linee guida per proseguire verso il 2020” (guarda il documento).

L’ALLUVIONE. “Siamo qui per presentare il nostro progetto, che ha una sola stella polare: il bene del popolo sardo”, ha detto Cappellacci, dopo un pensiero per l’alluvione, in apertura del suo intervento. “Quella è sempre stata la nostra direzione quando abbiamo dovuto confrontarci con l’Europa, con lo Stato, con i signori del mare, con i poteri forti”.

LE “BUGIE” DEGLI AVVERSARI. Il presidente della Regione ha poi ricordato le difficoltà della crisi economica, affrontate “facendo tutto il possibile, nonostante le bugie degli avversari”. A partire, secondo Cappellacci, dalle voci di sondaggi che lo vedrebbero indietro (“io li ho visti, dicono ben altro, e quelli bravi nei sondaggi siamo noi, non loro”), alle accuse di golpe istituzionale per la scelta della data delle elezioni, alle polemiche sul “suo” Piano paesaggistico. “Non è stato ancora approvato – ha detto Cappellacci – ma l’Unità anche oggi, con lo stesso stile del suo editore, ha scritto che ha causato i morti dell’alluvione. A questi finti ambientalisti con la erre moscia, il caviale e lo champagne, che dal terrazzo delle loro case che si trovano in riva al mare, sentenziano e dicono bugie, dico: tornate alla realtà”.

IL BILANCIO DELLA GIUNTA. Tolti i sassolini dalla scarpa, rivendicato il coraggio “dei tanti no, detti in questi cinque anni”, Cappellacci passa al suo personale bilancio della sua giunta. E tra i successi elenca la flotta sarda contro il “cartello degli armatori”, la chimica verde a Porto Torres, la Sassari – Olbia (“che era uno slogan, oggi è una cosa concreta”), il microcredito avviato dalla Sfirs, la vertenza entrate con lo Stato.

IL PROGRAMMA ELETTORALE. E poi il programma per i prossimi cinque anni: un suo pilastro (e non è una sorpresa) si chiama zona franca integrale. “Oggi è questo lo strumento per attuare la nostra ricetta, fatta di meno tasse a favore delle imprese e degli investimenti”, ha detto Cappellacci. “Molti dicono che è un progetto impossibile, ma noi riteniamo di avere l’autorevolezza per portarlo a casa, dobbiamo volare alto”, dice il Governatore. “La Sardegna, deve puntare alto, diventare la zona franca d’Europa, il luogo in cui le imprese continentali possono puntare i cannoni delle opportunità sul nord Africa”. E poi gli altri temi, solo accennati e che saranno il “sale” della sua campagna elettorale. L’autonomia (“I veri sardisti siamo noi. Da veri sardi, nessuno ha mai difeso l’isola quanto noi”), il turismo, l’agricoltura,

APPELLO AL VOTO UTILE. Cappellacci chiude il suo discorso con un appello al voto utile, “perché la politica deve tornare ad essere una cosa nobile”. Ricorda che da tre anni rinuncia all’indennità, e poi si rivolge direttamente agli elettori: “Il 16 febbraio andate a votare, ma state attenti che il vostro voto sia utile, perché votare soggetti senza alcuna possibilità concreta di vittoria, non è fare il bene della Sardegna”.

Cristiano Bandini

 

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