L’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha deciso di ricorrere in Cassazione opponendo il difetto di giurisdizione del Consiglio di Stato in merito alla sentenza che ha dichiarato decaduti quattro consiglieri, poi reintegrati grazie alla sospensiva. La ‘censura’ riguarda la legge elettorale nella parte in cui i giudici amministrativi hanno individuato una soglia di sbarramento nel calcolo dei quozienti per l’assegnazione dei seggi, e questo – dice l’Assemblea – è prerogativa del legislatore regionale.
Non solo. Il Consiglio, infatti, si costituirà in giudizio davanti al Consiglio di Stato in occasione dell’udienza di merito sulla sospensiva fissata per il 26 agosto. Verrà chiesta la “revocazione” della sentenza emessa il 21 luglio che aveva escluso dall’Aula Efisio Arbau (La Base), Michele Azara (Idv), Gavino Sale (iRs) e Modesto Fenu (Zona Franca), indicando come sostituti due esponenti dell’Upc (Antonio Gaia, Pierfranco Zanchetta) e uno del Partito dei Sardi (Gianfranco Congiu). Successivamente, per eseguire il provvedimento, la Giunta per le elezioni del Consiglio aveva indicato anche il quarto sostituto in Gianni Lampis di Fdi.
Proprio ieri, quando nel palazzo di via Roma sono ripresi i lavori dopo due settimane di paralisi, sul tema c’è stato il duro attacco di Arbau ai colleghi. Il leader del La Base ha contestato proprio il fatto che che la Giunta per le elezioni avesse ratificato la sentenza. Tuttavia, come aveva spiegato il presidente Gianfranco Ganau, essendo il dispositivo immediatamente esecutivo, la Giunta non aveva altra scelta.