“Lo Stato italiano tenta di autoassolversi dalla responsabilità di aver contaminato le aree circostanti i poligoni di Quirra e Teulada, mettendo quindi in pericolo il processo di bonifica per via dell’incremento della soglia dei livelli di inquinamento che non classificherebbe più queste aree come zone inquinate”. E’ il commento di Irs alla notizia del decreto approvato dal Governo che prevede che per “la valutazione dei tassi di inquinamento, nelle aree del demanio destinate ad uso esclusivo delle forze armate per attività connesse alla difesa nazionale vengano applicate le concentrazioni di soglia di contaminazione previste per l’industria”.
Per questa ragione Irs, tramite il consigliere Gavino Sale, è il primo firmatario di una interrogazione in Consiglio Regionale in cui si chiede una valutazione immediata delle ricadute del decreto legge sul processo di bonifica delle aree sottoposte a servitù militari in Sardegna; e una verifica delle motivazioni che hanno spinto il Prof. Mario Mariani ad escludere l’inquinamento ambientale legato alle esercitazioni militari nel Poligono Interforze di Quirra, soprattutto in relazione alla sua confutazione dei risultati presenti nella relazione dell’ARPAS.
“Le bonifiche sono necessarie per il rilancio economico e sociale dei territori coinvolti, i quali hanno pagato e continuano a pagare con la salute degli abitanti, con i morti e con l’impossibilità di poter produrre in tutte quelle aree devastate che hanno arricchito solo ed esclusivamente gli inquinatori”, conclude la nota. “Bonificare e riconvertire quei territori sarebbe l’atto minimo che il governo italiano possa fare“.