L’Isola di Berlusconi, golf e beauty farm

Ore 12,43. Con due ore e 13 minuti di ritardo, Silvio Berlusconi è di nuovo a Cagliari. Cinque anni dopo e sempre per Ugo Cappellacci candidato presidente.

Ore 12,43. Con due ore e 13 minuti di ritardo, Silvio Berlusconi è di nuovo a Cagliari. Cinque anni dopo, ancora vestito di blu e sempre per Ugo Cappellacci candidato presidente. L’appuntamento, però, non è più al Palazzetto dello sport, bensì alla Fiera, dove in 2.000 bruciano l’attesa guardando i video del ventennio berlusconiano. Così per un’ora e mezzo. Poi sul palco salgono i big sardi del partito azzurro, tra cui spicca un Pietro Pittalis in versione animatore. “Adesso – dice il capogruppo in Consiglio regionale – facciamo le prove: Silvio Silvio”, comincia a incitare l’onorevole, seguito in coro dalla platea.

Insomma, che sarà uno show si capisce da subito. E Berlusconi non delude. “Sono qua con Franco Cappellacci”, è l’incipit del Cavaliere dopo l’inno di Mameli. Tra le sedie si sgomita, in tanti pensano a un epic fail di Silvio, vista l’età. Ma la mossa è studiata a tavolino. “Lo chiamo così – spiega Berlusconi rassicurando il ‘suo’ popolo – perché ogni giorno mi rompe le scatole con la Zona Franca”.

È solo la prima battuta di una convention che si chiude alle 15,39, ma con metà della gente, perché gli altri sono tornati a casa a mangiare. Di certo, è un Berlusconi prima maniera, quello che ruba la scena all’inizio. “Guarda un po’ come è carina la ragazza in seconda fila”, incalza ancora il Cavaliere tra le risate del pubblico. “Mi scuso per il ritardo. Ma per mezz’ora avete potuto guardare il film della nostra storia. Sappiate, però, che l’originale dura otto ore”.

Dopo un richiamo “all’Italia da me guidata e rappresentata benissimo a livello internazionale”, dice Berlusconi riferendosi anche alla Libia di Gheddafi, il presidente di Forza Italia arriva al sodo: “Cinque anni fa – ricorda -, abbiamo portato Ugo Cappellacci alla vittoria, oggi continuiamo la sfida”. Ma la costante del Cavaliere sembra quella di alternare i commenti sulle Regionali del prossimo 16 febbraio a una sorta di campagna elettorale per le Politiche. E infatti quando non è passato nemmeno un quarto d’ora dall’inizio della convention, Berlusconi presenta il suo erede, il giornalista Giovanni Toti. “Lavorava in Mediaset – dice -, ma per la politica ha rinunciato a un alto stipendio”. Toti si alza in piedi, con la mano saluta la platea, votandosi anche verso le ultime file.

Berlusconi sta dietro le quinte solo per quei quaranta minuti in cui Cappellacci ripropone il bilancio dei suoi cinque anni di governo. E quando il Cavaliere riprende a parlare, lo fa con la barzelletta di Ugo Merda, prima di tuffarsi in un lunghissimo ripasso tutto italiano, su legge elettorale, nascita dei club ‘Forza Silvio’, caso Alitalia, terremoto in Abruzzo e spazzatura a Napoli. Tanto che dalla platea, un uomo grida: “Silvio, parla di Sardegna”. Lui risponde: “Lo ha già fatto benissimo Ugo”.

Si sono fatte le tre e mezzo del pomeriggio. Il Cavaliere torna sulle Regionali. “Questa Isola meravigliosa deve diventare la perla del Mediterraneo. Per questo bisogna costruire campi da golf per l’inverno, centri benessere, qui le società europee devono poter organizzare i loro congressi. La Sardegna è quasi più bella d’inverno che d’estate, perché è sempre verde. Dobbiamo trovare imprenditori coraggiosi che facciano investimenti”.

Sono passati anche gli ultimi nove minuti. Silvio si arrende all’orario. “Tanti auguri”, saluta portando le braccia in alto. L’inno di Forza Italia riparte all’istante. Berlusconi sparisce scortato dalla sicurezza. Con lui, oltre Cappellacci, Toti e la fidanzata Francesca Pascale. Ma anche in platea si rivestono in fretta e scappano via dopo quasi tre ore di convention. Più due di attesa.

Alessandra Carta

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