Le “stranezze” del bando Ares per il reclutamento di 322 operatori socio sanitari da destinare alle Asl di tutta la Sardegna sono state segnalate all’Anac. A farlo sono stati i parlamentari sardi del Pd, Silvio Lai e Marco Meloni, che hanno scritto a Giuseppe Busia, presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione. I parlamentari hanno chiesto anche una verifica “sui concorsi effettuati in Sardegna negli ultimi due anni nel sistema sanitario – spiegano – nei quali siano state considerate esperienze effettuate nel sistema pubblico, ma senza previa selezione pubblica come elemento vincolante, effettuando di fatto stabilizzazioni e non concorsi aperti come prevede la nostra Costituzione”.
La segnalazione arriva direttamente dai parlamentari sardi dopo i dubbi sollevati dalle opposizioni in Consiglio regionale, espressi nella risoluzione firmata da tutti i gruppi di minoranza, e l’ammissione dell’assessore alla Sanità, Carlo Doria, sulla procedura dubbia. “Ares con i suoi concorsi si muove nel solco della coerenza normativa nazionale? I suoi bandi sono finte stabilizzazioni?”. Sono le domande su cui Meloni e Lai vogliono avere risposte. Per gli esponenti Dem il bando “presenta caratteristiche che lo avvicinano molto di più ad una operazione di stabilizzazione ad personam”. “Resta da capire, semmai, perché e per chi – aggiungono -. Peraltro tra i requisiti richiesti vi è quello che basterebbe di aver svolto un solo giorno di lavoro anche attraverso una agenzia interinale effettuate senza alcuna selezione pubblica. Perché allora non dare valore ad esperienze nelle strutture convenzionate?”, si chiedono in conclusione i due parlamentari.