Autonomie, Ganau: “Le regioni a statuto speciale sono sotto attacco”

“La politica è riuscire a confrontarsi con la realtà e capacità di saperla interpretare. Stiamo attraverso un periodo delicatissimo nel quale le regioni a Statuto speciale sono sotto attacco, un attacco diretto al regionalismo che va in qualche modo contrastato”. Sono state affidate al presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau le conclusioni della due giorni del convegno “Autonomia speciale della Sardegna, studi per una riforma” organizzato a Cagliari dall’Istituto di studi e programmi per il Mediterraneo (Ispron), in collaborazione con l’Università. Sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore regionale alle Riforme, Gianmario Demuro, l’ex consigliera regionale Maria Rosa Cardia, il direttore dell’Issirfa (Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie, Stelio Mangiameli, i professori Antonio Colomer Viadel dell’Università di Valencia e André Fazi dell’Università della Corsica. Ha moderato l’ex presidente della Regione, Pietrino Soddu.

“La specialità della Sardegna – ha continuato Ganau – mantiene intatte tutte le motivazioni da cui trae origine, legate in primo luogo per deficit oggettivi: carenze infrastrutturali, assenza di una vera continuità territoriale e una viabilità interna inadeguata, ma anche e soprattutto l’impossibilità dei sardi di poter usufruire di energia a basso costo. Un gap sempre più ampio rispetto alle altre regioni e che viene alimentato da un inarrestabile spopolamento dell’Isola, in particolare nelle zone interne, per il quale o siamo in grado di dare risposte immediate o difficilmente la Sardegna potrà rialzarsi”.

Il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda ha sottolineato “l’ottimo lavoro di contrattazione con il Governo che la giunta Pigliaru sta portando avanti“, quindi ha ricordato le leggi e con esse le azioni che “potranno consentire alla Sardegna di fare un grande passo in avanti: il ddl sulla riorganizzazione della Regione è indispensabile per burocratizzare e favorire un alleggerimento delle funzioni gestionali dell’Ente. A breve approderà in Aula anche il riordino degli Enti locali, con la quale verranno potenziate le funzioni dei Comuni e sbaglia chi pensa che oggi non sia più necessaria una forma di coordinamento sovra comunale”.

Il presidente del Consiglio si è infine soffermato sulla necessità di “definire al più presto la legge statutaria e una nuova legge elettorale“. Per quanto riguarda la prima, “la discussione può partire da quella già approvata e non promulgata nelle precedenti legislature”. Sulla specialità ha poi aggiunto: “Non costituisce un privilegio ma un modello per arrivare ad un regionalismo differenziato che risponda alle reali esigenze delle diverse aree geografiche”.

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