Ats, Mantoan rinuncia: cosa c’è dietro. Spunta alternativa di un manager sardo

Un errore di valutazione. Meglio: un problema di sottovalutazione. C’è questo dietro la rinuncia di Domenico Mantoan a guidare da commissario l’Ats della Sardegna, passato un giorno e mezzo dalla nomina decisa venerdì dalla Giunta di Christian Solinas. Il manager di Vicenza ha già un contratto con una pubblica amministrazione, essendo il Dg dell’area Sanità e Sociale nella Regione Veneto: fare il bis nell’Isola rischia di esporre gli atti della stessa Ats a una serie di ricorsi per illegittimità, con conseguenze ben più complicate rispetto al passo indietro diventato oggi notizia ufficiale.

L’indiscrezione sulla ragione della rinuncia filtra proprio da ambienti vicini al governatore sardo, a cui sono state comunicate le possibili conseguenze del doppio incarico solo quando gli uffici si stava predisponendo il contratto che Mantoan avrebbe dovuto firmare. Di qui appunto la decisione di sospendere tutto, unita alla consapevolezza che una diversa gestione della nomina, con qualche verifica in più in fase iniziale, avrebbe evitato alla Giunta di fare un buco nell’acqua.

Solinas, tuttavia, ha lavorato nel week-end per studiare l’alternativa. L’ipotesi più probabile è una ‘soluzione ponte’, con un mandato brevissimo a un altro manager. Del resto anche questo primo incarico di Mantovan non avrebbe superato i sessanta giorni. Ovvero lo stretto necessario per attivare le procedure che devono portare alla cancellazione dell’Ats e al ritorno delle Asl territoriali.

Il commissario che sostituirà il professionista veneto andrà sempre pescato dall’albo nazionale. E l’elenco non è lunghissimo. Dalla lista spicca per esempio il nome di Giorgio Steri, un papabile che sarebbe gradito all’assessore Mario Nieddu e il cui nome è circolato nei mesi scorsi per ricoprire lo stesso incarico al Brotzu (poi l’hanno spuntata i Riformatori ed è stato scelto Paolo Cannas).

Il governatore sardo ha riunito lo staff per discutere del caso Mantoan. Solinas non ha nascosto la propria delusione per l’inatteso epilogo, ma anche detto ai suoi di voler proseguire la collaborazione con la Regione Veneto, dove esiste un modello di sanità tra i miglior d’Italia con costi tagliati nel tempo a fronte di una qualità di servizi aumentata. Soprattutto sui Lea, i cosiddetti livelli essenziali di assistenza.

Sullo sfondo restano comunque le questioni politiche: Mantoan è stato per anni un fedelissimo di Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto. Il quale potrebbe aver fatto a Solinas il nome del manager rinunciatario proprio con l’intenzione di allontanarlo da Venezia, visto che i rapporti tra i due si sono incrinati, come Il Mattino di Padova ha riportato oggi. Tant’è: Solinas non ha escluso ai suoi la possibilità che Mantoan possa venire in Sardegna in futuro. Magari a maggio, quando si concluderà il suo mandato da Dg; oppure prima, se dovesse ‘licenziarsi’ in anticipo rispetto alla scadenza del contratto.

Da domani, comunque, ogni giornata è buona per riconvocare la Giunta e formalizzare una nuova nomina. Anche perché senza un commissario, l’attività dell’Ats è ridotta alla sola ordinaria amministrazione. Era infatti il 28 giugno, quindi oltre un mese fa, quando Fulvio Moirano, il manager ligure nominato dal centrosinistra, si è dimesso da direttore generale rinunciando anche alla buonuscita (leggi qui).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

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