Ospedale Brotzu, lite nel centrodestra: veti incrociati sul nuovo commissario

La sanità – ovvero la fetta grande del bilancio regionale (vale oltre il 50 per cento della spesa) – accende nuovi malumori nel centrodestra: lo scontro aperto riguarda la scelta del commissario nell’azienda ospedaliera Brotzu dopo le dimissioni di Graziella Pintus, la manager del centrosinistra dimissionaria dal primo aprile scorso. Nella maggioranza al governo della Regione spuntano veti incrociati che stanno facendo salire la tensione.

La gestione del Brotzu è un bocconcino ghiotto per almeno due ordini di ragioni: è il più grande polo sanitario della Sardegna, visto che dal luglio 2015 accorpa anche i vicini Microcitemico e Oncologico. Ma soprattutto è, insieme alle due aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari, l’unica struttura fuori dal controllo della Asl unica Ats. Chi guida il Brotzu deve rispondere unicamente all’assessorato alla Sanità.

La contesa per la scelta del commissario si sta inasprendo proprio adesso che il presidente della Regione, Christian Solinas, è riuscito a completare la squadra da dodici, ricomponendo anche la frattura dentro Sardegna 20venti, la rissosa lista civica che alla fine ha messo il cappello sull’Industria. Per assegnare la guida del Brotzu una proposta l’ha fatta lo stesso assessore alla Sanità, il leghista Mario Nieddu, che nominerebbe volentieri Giorgio Steri, a sua volta manager dimissionario della Assl di Cagliari dove stava guidando i settori di Igiene pubblica, Edilizia e Alimenti.

Il medico che piace all’assessore è fratello di Giulio Steri, l’ex consigliere regionale Udc, professione avvocato. L’ostilità sulla nomina porta la firma dei Riformatori, interessati alla gestione dell’azienda Brotzu per fare posto a un altrettanto titolato manager, Franco Meloni, che l’ospedale lo ha già guidato in passato. Ma Nieddu, evidentemente, questa scelta non la gradisce, se ha deciso di sponsorizzare Steri.

Stando a quanto filtra da ambienti politici, i liberal democratici sollevano almeno due rilievi nel loro mettersi di traverso: nella sanità la Lega ha già piazzato Nieddu e nella Giunta regionale controlla pure gli Affari generali  e i Trasporti attraverso Valeria Satta e Giorgio Todde rispettivamente. In più il Carroccio ha la presidenza della Regione, assegnata a Michele Pais. Questo in virtù dell’11 per cento raccolto alle urne di febbraio. I Riformatori, invece, hanno preso il 5 per cento e si ritrovano con un solo assessorato in mano, quello ai Lavori pubblici, andato a Roberto Frongia.

Vien da sè che i liberal democratici stanno combattendo, dentro la maggioranza, una guerra più o meno silenziosa per contenere lo strapotere leghista. Al momento sembra una strategia solitaria. Ma, come sempre succede in questi casi, l’esercito è destinato a ingrossarsi col crescere dei malumori interni alla coalizione. E i tempi sembrano essere arrivati, visto che il centrodestra non deve solo nominare il commissario del Brotzu, ma anche organizzare la cancellazione della Asl unica Ats promessa in campagna elettorale. In serata è comunque emerso che Meloni non può fare il Dg perché non è iscritto all’albo. Lo scrive lo stesso manager in una nota. “Non c’è motivo per lottare contro la mia candidatura”, si legge riferendosi all’assessore. Una risposta che è il segno di una tensione tra i due partiti di riferimento.

Quanto alla soppressione dell’Ats, una delle proposte avanzate nel centrodestra prevede di mantenere comunque in piedi l’Ats per gestire i concorsi e gli acquisti, mentre la gestione dell’assistenza medica e ospedaliera verrebbe di nuovo affidata ai singoli territori con la ‘riesumazione’ delle vecchie Asl. Secondo un’altra scuola di pensiero l’Ats andrebbe soppressione tout court. Visioni diverse su cui la coalizione deve adesso aprire il confronto. Al Brotzu nell’attesa di una soluzione il Dg lo sta facendo, a colpi di piccole proroghe, il direttore sanitario in carico, Vinicio Atzeni.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share