Assalto alle coste, Solinas azzera tutto. Ma non dice chi è stato il ‘colpevole’

La Pasqua sarda è senza ‘colpevole’. Senza il nome dell’alleato che, stando a quanto è trapelato da Villa Devoto, ha ‘tradito’ Christian Solinas. Perché il primo aprile ha portato in Giunta la delibera che avrebbe dato il via libera a un nuovo hotel a cinque stelle sul mare, a Castiadas. Un investimento da 14 milioni e spiccioli per diecimila di metri cubi, un progetto che era ‘abbinato’ alla riqualificazione di un albergo già esistente sulla spiaggia di Piscinas, nel Comune di Arbus. Altri dieci milioni scarsi di lavori.

La reticenza di Solinas a non rivelare i nomi – ma li ri-facciamo noi in questo pezzo – si può capire: ad appena un anno dalle Regionali del 2019, dopo aver detto di aver scelto lui tutti gli assessori, il governatore è stato letteralmente imbrogliato, come lui stesso ha lasciato intendere. E questo è addirittura successo su un doppio progetto che non era nemmeno targato centrodestra, ma un’eredità della maggioranza di Francesco Pigliaru. Quindi, sulla carta, più facile da giustificare agli occhi dell’opinione pubblica. Perché l’accusa di essere ‘mattonari’ sarebbe stata divisa a metà.

Invece nulla di tutto questo è successo. Solinas ha preso la ‘bastonata’ amica, ciò che in teoria fa ancora più male, e ha ritirato la delibera. “In autotutela”, si legge sul sito della Regione datato ieri, 10 aprile (ma il documento non è ancora cliccabile). Il problema è che Solinas l’ha messo la retromarcia nel peggiore dei modi, perché ai sardi non ha nemmeno spiegato come sioano realmente andate le cose nella squadra di governo (a proposito di trasparenza). Solinas si è limitato a far trapelare che su progetti così sarebbe servita un’ampia discussione in maggioranza.

Quel che non torna, come già raccontato da Sardinia Post in un approfondimento politico di giorni scorsi -, è la durata della presa in giro a Solinas. Peraltro senza che il presidente abbia ancora reagito e senza che nessuno, nel suo entourage, lo abbia protetto. Del resto, rispetto alla gravità dello sgarbo ricevuto (gliel’hanno fatta sotto il naso, secondo la stessa versione dei fatti filtrata dal Palazzo), ci si sarebbe aspettati il siluramento del ‘colpevole’, nella peggiore delle ipotesi. O al limite un pubblico rimbrotto, per fare i buoni. Invece nulla di tutto questo è successo.

Si diceva della durata del tradimento. Con la delibera approvata il primo aprile, almeno dal 27 marzo la presidenza della Regione sapeva di cosa si sarebbe discusso nella seduta successiva. E qui entra in gioco in primo luogo la Dg della Regione, l’avvocata Silvia Curto, che poi ha firmato l’approvazione del doppio progetto insieme alla vicepresidente Alessandra Zedda. Possibile che nessuna delle due abbia mai parlato prima con Solinas? Possibile che nessuna delle due si sia sentita col presidente dopo la riunione di Giunta? Non solo: le delibere finiscono online sul sito della Regione. Vero che spesso sono inaccessibili per qualche giorno, ma almeno l’intestazione è leggibile. E ammesso che la Curto e la Zedda abbiamo fatto orecchie da mercante, ovvio che Solinas ne sarebbe venuto a conoscenza.

Poi ecco Quirico Sanna, il fedelissimo del governatore. Voluto dall’Urbanistica perché la sua vicinanza a Solinas (Sanna è il numero due del Psd’Az), avrebbe permesso allo stesso presidente della Giunta di controllare meglio la politica del mattone. Ma Sanna, a quanto pare, si è preso gioco del suo capo, sebbene sia ancora comodamente seduto su quella poltrona ‘pesante’ della politica sarda.

Intanto il Pd ha fatto una richiesta di accesso agli atti. Il gruppo dem del Consiglio regionale – formato quasi interamente da onorevoli uscenti, quindi ben informati sul doppio progetto nato da un accordo di programma del 2017 – vuole vederci chiaro. Vuole capire tutti i termini di quella delibera. Insomma, il ritiro deciso da Solinas potrebbe non bastare a sepellire una volta per tutte la delibera del primo aprile. Dal Pd si attende, dopo Pasqua, almeno un resoconto sulla documentazione. E speriamo non la riesumazione dei progetti.

Al. Car.
(@alessacart per Sardinia Post)

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