Alluvione, Maninchedda: “Per Olbia 5 milioni e tavolo permanente”

“Questo Esecutivo ha incontrato due volte esponenti della Giunta di Olbia prima di ripartire le risorse dopo l’alluvione, ha costituito il tavolo interassessoriale per il Comune di Olbia e ha stanziato 5 milioni di euro affidandone la libera programmazione al comune stesso che, dunque, può, se crede, realizzare il piano di sicurezza sui canali”. L’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, replica così alle critiche del sindaco di Olbia Gianni Giovannelli sul riparto dei fondi per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate dall’alluvione dello scorso novembre, ricordando che “nell’ultima riunione del tavolo interassessoriale presso il Distretto idrografico, il rinvio al 16 settembre non è stato certo chiesto dalla Regione”.

Per quanto riguarda gli stanziamenti, Maninchedda incalza: “Fa piacere rilevare che l’assessore Bacciu si accorga che su 16 milioni stanziati dal 1996 ad oggi, cinque sono stati erogati da questa Giunta, in carica da appena cinque mesi. Fa anche piacere che lo stesso assessore confermi che sui 9 effettivamente versati, ben 3,6 non sono stati ancora spesi non certo per inadempienze regionali. Come pure piace constatare che il Comune ha deliberato sul rio Gadduresu, che è molto pericoloso, solo due settimane fa”. Il titolare dei Lavori Pubblici, rispetto al richiamo alla “leale collaborazione”, invita poi a considerare i fatti. “La Regione ha incontrato l’Amministrazione e ha constatato che una prima ipotesi di stanziamento, 2 milioni, era giudicata insufficiente dal sindaco e ha provveduto a incrementarla fino a 5, istituendo subito il tavolo e non traducendo minimamente tutto questo in attivita propagandistica. Viceversa, il Comune di Olbia, partner della Regione in questo percorso, alla prima assemblea pubblica ha attaccato la Regione e minacciato la presentazione di esposti alla magistratura. Chi è stato sleale con chi?”, si chiede Maninchedda. “Sui modelli di sviluppo adottati dalle diverse zone della Sardegna è lecito avere opinioni diverse. Io non condivido un modello di sviluppo urbanistico che violenti l’assetto idrografico di un territorio – conclude l’assessore – e trovo grave che il costo del ripristino delle condizioni di sicurezza ricada sulla finanza pubblica e non su chi ha prodotto le condizioni di rischio con le proprie scelte”.

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