Alcoa, Pigliaru: “Senza impegno Regione centinaia di posti di lavoro persi”

Se non ci fossimo noi l’Alcoa sarebbe già una partita chiusa da tempo con centinaia di posti di lavoro persi“. Così il governatore Francesco Pigliaru rilancia l’impegno della Regione per il salvataggio dello stabilimento di Portovesme in occasione della visita nel Sulcis dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà. “Non sposso dire che quei posti li abbiamo salvati, ma siamo a un tavolo al quale stiamo lavorando operativamente per cercare di trovare soluzioni con operatori seri. Speriamo di farcela, è dura ma siamo ancora lì a lavorare”.

Dal governatore anche un passaggio sulle bonifiche. “Abbiamo trovato una situazione devastata – chiarisce Pigliaru – con un ente, l’Igea, che dovrebbe occuparsi di bonifiche ma che non è in grado di farlo. Stiamo lavorando per mettere Igea nelle condizioni di operare al meglio”. Quanto ai problemi complessivi del polo sulcitano, il governatore sottolinea che “la vecchia industrializzazione è finita. Ciò non vuol dire – spiega – che sia finita l’impresa ma serve un modello nuovo di produzione, l’industria pesante non può risolvere i problemi nè di questa nè di altre parti della Sardegna. E’ il momento di spingere verso altri sviluppi e altre specializzazioni – ribadisce Pigliaru – Certo, non lo si può fare se non rimettiamo a posto il territorio, se non si fanno le bonifiche, se non attraiamo capitali e idee dall’esterno”.

Missione intergruppo parlamentare in Sulcis. Un viaggio tra aziende e lavoratori per conoscere problemi ed esigenze dei territori e mettere mano a una proposta di legge nazionale per affrontare e trovare soluzioni alla crisi. Al via da Portovesme, nel Sulcis, la prima tappa della missione in Sardegna dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà. Primi appuntamenti gli incontri con gli operai dell’Eurallumina, controllata dalla russa Rusal e in attesa di riapertura, poi con il presidio dei lavoratori Alcoa davanti ai cancelli dello stabilimento, quindi alla Portovesme srl, azienda per la produzione di piombo e zinco in mano alla Glencore.

“Si è scelto di visitare un sistema produttivo di successo in passato”, ha spiegato il deputato del Pd Francesco Sanna – La sfida è provare a capire quali politiche nazionali possono essere messe in campo per rispondere ai nuovi bisogni e per aiutare gli investitori stranieri a valorizzare la collocazione dei distretti negli asset di loro interesse. Guardando alla trasformazione del mercato mondiale dell’energia, la Sardegna potrebbe essere il teatro ideale, e il laboratorio europeo, dell’uso massiccio del gas metano liquefatto nel settore dei trasporti marittimi e terrestri e nei principali usi industriali e civili”. “Su tutto il territorio nazionale – ha dichiarato Raffaello Vignali, responsabile economico di Ncd e coordinatore dell’intergruppo – riscontriamo sempre più forme di aggregazione nuove, sistemi di reti che stanno innovando i distretti. La Sardegna non fa eccezione in questo percorso virtuoso di innovazione e ripartenza come dimostra anche Portovesme, territorio che ha visto svilupparsi l’importante polo industriale che concentra tutta la produzione nazionale dei metalli non ferrosi”. “L’ascolto dei protagonisti su cui fondare la ripresa economica dell’Italia – ha chiarito il deputato del Pd Guglielmo Vaccaro, co-coordinatore dell’intergruppo – è fondamentale per definire politiche efficaci di sostegno alla crescita. La nostra volontà e la sfida è fare questa operazione insieme, al di là delle differenze politiche”. “L’incontro di oggi – ha precisato la deputata del M5s Paola Pinna – costituisce un utile spunto per ragionare della politica industriale in Italia anche in vista della revisione della strategia europea 2020. In questo senso diventa prioritario trovare una conciliazione tra l’esigenza di mantenere standard elevati in ambito ambientale e quella di sostenere il rilancio industriale e l’occupazione”. “Certo – ha aggiunto il deputato del gruppo Per l’Italia Gian Luigi Gigli – l’economia è Glocal ma non si possono dimenticare le specificità e le esigenze locali, le ricchezze e le criticità del territorio”.

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