Alcoa, Lai (Pd): “Da Governo risposte immediate sugli acquirenti”

“Le dichiarazioni dei responsabili della multinazionale americana non cambiano niente nella sostanza della vertenza Alcoa. Il loro disimpegno era già noto e la giunta di centrosinistra è da subito al lavoro per recuperare gli anni persi e sostenere il subentro di nuovi imprenditori”. Lo afferma in una dichiarazione il senatore del Pd Silvio Lai. “Al governo però – continua – chiediamo di dare risposte immediate sulle condizioni poste dai potenziali acquirenti dello stabilimento per rilevare lo stesso e riavviare la produzione. Capiamo e facciamo nostre le preoccupazioni dei lavoratori, ma soprattutto sollecitiamo il Mise – conclude Lai – a riferire sullo stato delle trattative per la cessione degli impianti e per arrivare ad una definizione della questione relativa alle tariffe elettriche che permetta il buon esito immediato della trattativa”.

Ugl Metalmeccanici. “Sollecitiamo il Governo a recuperare il ritardo accumulato nella definizione del ‘memorandum of understanding’, atteso nella prima decade di agosto, così che si attuino quei presupposti indispensabili a mantenere l’efficienza degli impianti di Portovesme al fine di facilitarne la cessione ad altri operatori”. A prendere posizione sulla vicenda relativa al futuro dell’Alcoa di Portovesme è il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro, assieme al segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici Carbonia-Iglesias, Stefano Lai. “Ci auguriamo – concludono – che il Governo comprenda che il nostro Paese non può permettersi di incassare quest’altro duro colpo, perdendo attività, come la produzione di alluminio e la siderurgia, fondamentali non solo per il manifatturiero ma per l’intera economia dell’Italia”.

Ferrero (Sel). “La decisione di Alcoa di chiudere definitivamente lo stabilimento di Portovesme rappresenta l’ennesimo fallimento del governo nazionale in tema di politica industriale. E’ un colpo drammatico non solo per la Sardegna ma per tutto il manifatturiero e l’industria italiana. Speriamo che questa doccia fredda non pregiudichi le trattative con Glencore per la cessione dello stabilimento e che dopo due anni finalmente si possa giungere ad una soluzione positiva per i circa mille lavoratori coinvolti”. Lo afferma il deputato di Sel Ciccio Ferrara. “Il nostro Paese – prosegue – non è più in grado di difendere le produzioni in Italia e di mantenere la presenza delle più grandi multinazionali nel nostro territorio per garantire lavoro e occupazione. Fiat, Alcoa, Thyssenkrupp, sono solo tre esempi di multinazionali che hanno abbandonato o stanno per lasciare il nostro Paese. Renzi deve comprendere che l’arretramento industriale in Italia è ormai inesorabile ed è necessario che tutto il governo e il Parlamento siano impegnati nella gestione delle grandi vertenze industriali e nell’elaborazione di una nuova politica industriale, di un nuovo modello di sviluppo, di un piano nazionale per il lavoro prevedendo inoltre interventi specifici per il mezzogiorno che, come ci ricorda lo Svimez, vive una stagione di desertificazione industriale e umana senza precedenti. Alla ripresa continueremo a chiedere una sessione parlamentare sulla crisi”, conclude Ciccio Ferrara.

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