Alghero, incognita privatizzazione aeroporto tra favorevoli e contrari

La privatizzazione della Sogeaal è un po’ come la tela di Penelope. Alla luce del giorno sembra un’operazione a portata di mano. Durante la notte, invece, emergono nuovi problemi e si fa un passo indietro. Da oltre sei anni la Regione Sardegna insiste sulla necessità di vendere ai privati il 75 per cento della società che gestisce lo scalo di Alghero. Eppure, per sei volte consecutive la gara è andata deserta a causa di mille ostacoli diversi: incognite finanziarie, procedure di infrazione e soprattutto un bilancio poco appetibile (più volte in questi anni la Sogeaal ha rischiato di andare incontro al fallimento). Ora la prossima gara, la settima, è fissata per il 7 settembre. Ed è un appuntamento al quale si guarda con particolare ansia perché sembra legato a doppio filo con l’eventuale ritorno di Ryanair (e dei suoi investimenti) sull’aeroporto di Alghero. La compagnia irlandese, infatti, come richiesto dalla Regione, si è resa disponibile ad attendere fino a settembre per la definizione del necessario percorso di privatizzazione della Sogeaal prima di assumere decisioni sulla propria futura operatività nello scalo.

La giunta Pigliaru ne è convinta: il futuro di Ryanair ad Alghero passa necessariamente per la strada della privatizzazione dell’aeroporto (leggi qui). Ma è veramente così? Il segretario regionale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu, esprime i suoi dubbi. “Il problema non si risolverà con la vendita ai privati della società. Tutt’altro. È dal lontano 2010, ovvero da quando la Regione varò la legge sulla privatizzazione della Sogeaal, che mi dichiarai contrario chiedendo che almeno il 51 per cento rimanesse di proprietà pubblica spiegandone fin da allora le ragioni che sono sempre valide ed attuali. Ora a seguito dell’annuncio di Ryanair di voler investire nel nostro Paese tutti fanno a gara per prendersi il merito, scordandosi che sino a qualche giorno fa, e per l’intera estate, hanno costretto un intero territorio, come quello del Nord Ovest, ad un arretramento socio-economico di oltre vent’anni. Purtroppo, la situazione non si risolve e non risolverà con il solo annunciato ritorno del vettore low cost nell’aeroporto Riviera del Corallo che, tra l’altro, non ha alcun collegamento con la vendita della Sogeaal”.

Per il rappresentante della Filt Cgil la situazione nello scalo algherese è molto grave. A partire dal piano occupazionale. “Moltissimi lavoratori stagionali della società di gestione aeroportuale non sono stati chiamati e quelli a ruolo sono molto preoccupati per il loro futuro”. C’è poi il fatto che la Sogeaal non sembra disposta a diffondere i contenuti del proprio piano industriale, nonostante si tratta di una società gestita da un ente pubblico e quindi condizionata a una totale trasparenza. “Abbiamo più volte chiesto di poterne conoscere i contenuti, ma ad oggi il piano industriale è ancora top secret. Spero che agli inizi di settembre si possa finalmente conoscere e discutere il piano industriale e, qualora vi siano ripercussioni negative sotto l’aspetto occupazionale, tutti i politici che in tutto questo periodo hanno dispensato opinioni, saperi e saggezza, siano al fianco dei lavoratori”.

Ci sono poi, puntuali come sempre, i risvolti politici di questa privatizzazione. Alcuni rumors parlano di un interesse da parte di F2i, un fondo per gli investimenti in infrastrutture di cui è socia, tra gli altri, la Fondazione di Sardegna guidata dal presidente Antonello Cabras. Un nome che ha scatenato polemiche tra maggioranza e opposizione. Ieri il senatore Pd Silvio Lai è intervenuto sul tema, a conferma dell’importanza dell’operazione, schierandosi apertamente a favore. “La privatizzazione della Sogeaal – ha affermato – non solo non è da discutere, ma bisogna sperare che il 7 settembre ci sia almeno un compratore per evitare il peggio. E se si vuole il bene del territorio e dei lavoratori che ci lavorano, bisognerebbe, come abbiamo detto più e più volte, fare silenzio e far lavorare in serenità, dopo il rumore di questi mesi, chi può farlo sia sul piano politico che finanziario”. Anche il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, è intervenuto nei giorni scorsi per difendere la cessione ai privati. “Non deve esserci nessun timore su una partecipazione azionaria di un partner privato, qualificato e con notevole esperienza nella gestione aeroportuale. Stupisce l’attuale contrarietà – riprende – quando è da mesi che è aperta una procedura di evidenza pubblica per la sottoscrizione del capitale sociale. Un procedimento che non andava a buon fine, perché non era chiaro se Sogeaal avrebbe dovuto restituire i fondi erogati ai vettori low cost”.

A guidare la pattuglia del no c’è il sindaco di Alghero, Mario Bruno, supportato da diversi primi cittadini dell’Isola, dal mondo delle imprese e dai rappresentanti dei lavoratori. “Nessuna privatizzazione – ha ripetuto più volte Bruno – prima di conoscere nei dettagli piano industriale, strategie e indirizzi sullo scalo di Alghero, porta di accesso a tutta la Sardegna”. Il sindaco, insieme a diverse altre fasce tricolori, chiede precise garanzie sulle strategie di sviluppo dello scalo aeroportuale di Alghero prima di cedere la società in mani private.

Michele Spanu
Twitter @MicheleSpanu84

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