Luigi Cogodi, “Gigi il Rosso”, se n’è andato ieri sera, a 72 anni, stroncato da un infarto, nella sua casa cagliaritana. Scompare con lui una tra le figure più importanti e riconoscibili della sinistra sarda. Dal Partito comunista a Rifondazione a Sel, Cogodi – di professione avvocato – ha vissuto da protagonista alcuni dei momenti più importanti della storia autonomistica.
Un’esperienza politica cominciata sui banchi dell’università, al tempo del movimento studentesco, e proseguita tra gli anni ’70 e ’80 nel consiglio comunale di Cagliari per poi approdare – come assessore all’Urbanistica e al Lavoro – nella giunta “sardista e di sinistra” guidata da Mario Melis.
Un impegno che si è esteso alla professione. Da avvocato Cogodi ha seguito le vicende processuale dei desaparecidos sardi, assistendo le famiglie costituitesi parte civile nei processi celebrati in Italia contro i responsabili della dittatura militare argentina.
Critico verso la svolta moderata, aderì a Rifondazione comunistra per poi approdare a Sel. Negli ultimi tempi, anche a causa di problemi di salute, si era ritirato dalla politica attiva, anche se continuava a seguirla e a fornire il suo contributo di esperienza ai “giovani compagni” che lo consideravano un saldo punto di riferimento.