Russia: le stragi nelle scuole russe/scheda

Mosca, 26 set. (Adnkronos) – Quello di oggi alla scuola di Izhevsk, nella Repubblica dell’Udmurtia, che ha provocato l’uccisione di almeno 13 persone, di cui 7 bambini, è soltanto l’ultimo, in ordine di tempo, di una serie di attacchi alle scuole e università russe, divenuti più frequenti a partire dal 2021. Prima dello scorso anno, infatti, quando la Russia fu scossa da due diversi folli attacchi nelle città di Kazan e Perm, nella Russia centrale, le sparatorie nelle istituzioni educative erano infatti piuttosto rare.

L’11 maggio del 2021 un ex studente di 19 anni aveva ucciso a colpi di arma da fuoco nove persone nella sua vecchia scuola di Kazan. Gli investigatori avevano affermato che l’uomo soffriva di un disturbo mentale, ma che era stato comunque ritenuto idoneo a ricevere una licenza per il fucile semiautomatico che aveva utilizzato per compiere la strage. Lo stesso giorno dell’attacco il presidente Vladimir Putin aveva chiesto una revisione delle leggi sul controllo delle armi, e l’età per acquistare fucili da caccia è stata aumentata da 18 a 21 anni e sono stati rafforzati i controlli medici.

Il 21 settembre 2021 uno studente vestito con abiti tattici neri ed elmetto, armato di fucile da caccia, aveva fatto irruzione negli edifici della Perm State University uccidendo sei persone, per lo più donne, e ferendone altre 24. L’assassino aveva resistito all’arresto ed era stato colpito dalle forze dell’ordine. Dopo questi due episodi, le autorità avevano affermato che i giovani russi sono influenzati dalle scene visibili online degli attacchi nelle scuole degli Stati Uniti.

L’ultima grande sparatoria in una scuola russa è avvenuta il 26 aprile di quest’anno, quando un uomo armato ha aperto il fuoco in un asilo nella regione centrale di Ulyanovsk, lasciando un insegnante e due bambini morti. L’assassino, descritto come “malato di mente”, è stato successivamente trovato morto. I funzionari hanno dichiarato che si era sparato.

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