Il tuttologo, l’ex compagna e lo ‘sponsor’ della Film Commission: Nuoro c’è

Alessandra Carta

Gli affidamenti diretti nella Pubblica amministrazione – cioè il sistema delle aggiudicazioni senza gara ‘collettiva’ – sembrano diventati la cifra di questa legislatura. Sardinia Post sta provando a passare al setaccio tutti gli enti regionali per capirne il funzionamento, visto che in ballo ci sono soldi pubblici spesi tramite incarichi assegnati in maniera discrezionale. Frugando, letteralmente, nelle determine di Sardegna Film Commission c’è un filo rosso che passa per un tuttologo noto alle cronache, la sua ex compagna e una forte nuoresità.

Ma andiamo con ordine. La Film Commission – dieci anni di storia nel 2022 e sempre la direzione in mano a Nevina Satta grazie a due concorsi vinti – è la Fondazione che ha trasformato la Sardegna in terra del cinema. Roba inimmaginabile, se non fosse per questa manager dal curriculum d’oro, barbaricina della Nuoro bene e studi in giro per il mondo. La gestione delle risorse, però, lascia più di un dubbio su cui vale la pena accendere un faro. Perché come sta avvenendo per tutti gli affidamenti diretti oggetto delle inchieste giornalistiche, non si discute la correttezza della procedura: quello che salta all’occhio è il continuo ripetersi dei nomi, ciò che finisce per creare un sistema chiuso dove sempre gli stessi professionisti ottengono l’incarico pubblico. Tutti gli altri fuori.

Con la Film Commission, a trovare nientemeno che un mandato da ambasciatore per un anno è stato nel 2021 il nuorese Giuliano Gabriele Guida Bardi, classe 1972, tuttologo da Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, uno che con le Fondazioni si è guadagnato da vivere anche in passato. Come La Nuova Sardegna ha raccontato agli inizi di marzo, la Satta ha affidato a Guida Bardi il “Servizio di supporto per le relazioni nazionali e internazionali” dietro un compenso di 31.200 euro (va segnalato che con lo stesso numero di ‘Codice identificativo gara’ sul sito web compare un importo di 30mila euro). Al netto di questa piccola incertezza sulla somma, la direttrice della Film Commission ha fatto di più: all’hotel gestito a Cagliari da Guida Bardi ha affidato altri lavori per un importo totale di 10.232,36 euro.

Basta scorrere il file degli affidamenti diretti per trovare il Miramare di via Roma, proprietà della Ant srl, di cui nel 2020, in un’intervista al magazine Costa Smeralda, Guida Bardi viene indicato come “ideatore” perché si tratta di un “albergo-museo“, definito così perché il nuorese ha inventato una formula commerciale secondo cui gli artisti vengono alloggiati gratuitamente in cambio di un lascito, ovvero le proprie opere d’arte.

Con Codice identificativo Zf7314e3e0, il Miramare ha ottenuto 3.996 euro per “Servizi alberghieri – è scritto nella determina -, location scounting ‘Spazio italiano”. Ecco poi, con Cig Z68323ff85, un “Servizio alloggio progetto Rombo di Tuono”. Importo: 416,36 euro. Ancora: 1.720 euro, con Cig Z7432a14cc, per “Servizi aggiuntivi location scouting Body Art”. Si arriva così al Codice identificativo gara Z3932a1495 che corrisponde a “Servizi di alloggio e noleggio con conducente location scouting Bodu Art” per un importo di 4.100 euro. Totale: 10.232,36 euro appunto.

Sul Miramare, a febbraio 2022, Guida Bardi si prese una smentita dal presidente regionale di Federalberghi, il gallurese Paolo Manca, perché il professionista di Nuoro, per un certo periodo, si presentava dalla Gruber come vicepresidente dell’associazione nel Sud Sardegna, un ruolo che nell’associazione non ha mai avuto, ha tuonato Manca.

È invece sicuro che nei documenti contabili della Ant, come ricostruito ancora nelle scorse settimane sempre da La Nuova Sardegna, compare Donatella Cherchi, classe 1960, oristanese di Abbasanta, ex compagna di Guida Bardi, con la quale il nuorese finì agli arresti domiciliari nel 2006 con l’accusa di peculato, appropriazione indebita e turbata libertà degli incanti. Tutto ruotava intorno alla Fondazione Cisi (Centro internazionale studi industriali), nel cui Cda, un periodo, c’era pure Christian Solinas. Successe che il Cisi fece un investimento da due milioni e mezzo di euro nella Banca 121, di cui la Cherchi era promotrice. In primo grado per Guida Bardi arrivò una condanna a cinque anni; per lei a tre anni.

Nella srl Ant la Cherchi figura come “segretario” di un’assemblea ordinaria, a novembre del 2021, in cui viene apposto il sigillo a un bilancio del 2020. Un sodalizio, quello tra Guida Bardi e Cherchi, passato pure dalla Film Commission, a ben vedere, e a cui un mese e mezzo fa si è aggiunto un tassello attraverso la Fondazione San Pietro.

Erano gli inizi di febbraio. Sardinia Post aveva trovato, nel lungo elenco di mancette della Finanziaria 2023, i soldi per l’ente di San Pietro. Altri 100mila euro che si sommavano a un uguale importo ottenuto quattordici mesi prima con la legge Omnibus di fine 2021. Ma poi la grande sorpresa: altri 480mila euro assegnati dalla medesima Fondazione sempre attraverso l’ultima manovra. Si è così scoperto che nell’ente intitolato a San Pietro la Cherchi è stata una delle fondatrice e sempre lei risulta essere la proprietaria dell’immobile a Nuoro, affacciato su piazza Campo dei Fiori, che la stessa Fondazione voleva acquistare con i 480mila euro di contributo regionale. L’edificio in questione, da ristrutturare, ha l’ingresso in via Mariano D’Arborea e prima apparteneva alla famiglia di Guida Bardi. La Cherchi l’aveva comprato all’asta. Poi aveva chiesto un mutuo da 370mila euro che, materialmente, grava sui conti della Ant srl.

Dalla Fondazione San Pietro la Cherchi è uscita quasi subito, ma il legame è rimasto. Perché l’immobile è stato dato all’ente in comodato d’uso, per poi passare alla compravendita. Ma la bolla dei ‘regalini’ attraverso la Finanziaria regionale è scoppiata sulla stampa spingendo i soci rimasti – Egidia Carta, Francesco Lai, Federica Sarritzu e Francesco Zaccheddu – a rinunciare ai 480mila euro. Resta ancora un mistero, invece, il nome del consigliere regionale che ha presentato l’emendamento per assegnare il maxi contributo. Gli onorevoli del territorio, Franco Mula (PSd’Az) e Roberto Deriu (Pd), si sono rimpallati la questione, poi di comune accordo devono aver deciso di tacere per sempre su San Pietro.

La vicenda di Guida Bardi alla Film commission dà la stura per mettere sotto la lente tutte le spese della Fondazione, non un ente di secondo piano: nel 2021 i costi di produzione hanno raggiunto quasi i 4 milioni di euro. Da trovare anche una delibera su un progetto pubblicato sulla rivista Aìnas. Nell’unica informazione trovata online si legge: “Voluto e sostenuto dalla Fondazione Sardegna Film Commission e dalla direttrice Nevina Satta, ideato Giuliano Guida Bardi). (1. Continua)

Alessandra Carta

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