Il Qatar porta la Sardegna alle Bahamas. Con una società offshore

La Sardegna vola alle Bahamas dopo uno scalo tecnico sull’Isola di Man. Il pilota si chiama Sheikh Sultan Bin Jassim Al Thani ed è uno dei membri più in vista della famiglia reale del Qatar. È lui l’unico azionista della Sardinia investment limited, entità offshore registrata tramite la società di intermediazione Freeport trust company dell’Isola di Man, ma assoggettata alla giurisdizione di un altro paradiso fiscale, le Bahamas.

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Le triangolazioni societarie della famiglia reale qatariota sono emerse grazie ai Panama Papers, 11,5 milioni di documenti inviati nell’agosto dello scorso anno al quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung da fonte anonima e analizzati per quasi un anno dal Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi, prima di pubblicare vari servizi sulle testate partner in tutto il mondo. Già dalle anticipazioni, erano emersi i nomi dell’emirato. 

Ora la novità, con Sultan Bin Jassim Al Thani. Capire nello specifico che ruolo abbia la Sardinia investment limited nell’economia espansionista dell’emirato non è facile, ma il nome diventa alquanto evocativo se collegato agli affari che il Qatar sta chiudendo colpo su colpo negli ultimi anni in Sardegna: prima la Costa Smeralda, poi il San Raffaele-Mater Olbia (i rappresentanti del Qatar erano in Gallura col presidente Pigliaru appena pochi giorni fa), quindi Meridiana. E d’altronde, a scorrere gli elenchi delle società riconducibili ai padroni del Qatar non si può dire che il ricorso alle offshore sia stato improntato alla parsimonia: i Panama Papers riportano decine di sigle controllate dalla famiglia Al Thani, quasi fossero legate ognuna ad un singolo affare. Come la Yalis S. A. (Società anonima), detenuta al 25 per cento dall’ex primo ministro Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani.

Al-Thani-Hamaddoc5-watermark-001Al momento, il Consorzio dei giornalisti investigativi ha rilasciato solo un nutrito database con oltre 400mila nomi. Tra questi c’è appunto anche Sheikh Sultan Bin Jassim Al Thani, prodigo di informazioni sul versante pubblico quanto riservato su quello privatissimo delle offshore: proprietario di una lussuosa magione della capitale qatariota nei documenti ufficiali, titolare di una semplice casella postale (P.O. Box 22077, Doha, Qatar) nei documenti della Freeport trust company.

Eppure dovrebbe essere abituato a stare sotto i riflettori. Dicono le cronache economiche che, attualmente, è vicepresidente dell’International bank of Qatar, amministratore delegato della Delta Corporation (tecnologie petrolifere), della Qualco (Qatar lubrificant company), presidente della Techvista (Service providers), nonché consigliere della Westley Richards holding di Birmingham e della Galler UK di Londra. A queste poi si aggiungono le varie società offshore riportate nei Panama Papers. Oltre alla Sardinia investment limited, ci sono anche la Tusker trading, la Ironforge, la Sandsend management e la Alpha investment.

Una curiosità: nei file appare una società gemella della Sardinia investment, fondata il 7 gennaio 2000 con sede a Nassau, capitale delle Bahamas e resa inattiva il 30 dicembre 2005. Di certo, la ‘sorella’ nata lo stesso giorno sull’Isola di Man, è ancora bella pimpante e forse attende con ansia gli introiti che arriveranno da un’altra bella isola. La nostra.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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