Piano casa, il testo arriva in Consiglio. Via libera arriverà entro il 30 dicembre

Al via in Consiglio regionale la tre giorni dedicata all’approvazione del disegno di legge della Giunta Solinas sul Piano casa in scadenza il 31 dicembre. Un provvedimento molto divisivo sul quale sono stati presentati oltre 800 (750 dell’opposizione) emendamenti. Tredici quelli della Giunta che puntano, come annunciato nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Christian Solinas, a rendere “intoccabili” i 300 metri. La versione approdata prevede infatti incrementi volumetrici nella fascia protetta, le proposte di modifica eliminano questa opportunità sia nelle seconde case che negli alberghi. Nelle strutture ricettive saranno consentite modifiche ma a saldo zero, quindi senza nuove cubature. Il dibattito sarà acceso anche sulle case in campagna. Sempre secondo gli emendamenti dell’esecutivo, entro i mille metri dalla battigia potranno edificare solo agricoltori professionisti purché proprietari di almeno un ettaro. Avranno questa possibilità anche gli hobbisti, ma fuori dai mille metri.

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“Il disegno di legge risponde all’obiettivo di ripartenza economica trainata dall’edilizia – ha sottolineato il relatore di maggioranza, Giuseppe Talanas (Forza Italia) – ma è solo un primo passo in questa materia che attende una nuova e necessaria legge urbanistica”. Secondo il presidente della quarta commissione “il testo va incontro all’esigenza di un ritorno alla vita in campagna e la scelta della commissione di permettere l’edificazione a condizione che il lotto minimo sia un ettaro, scongiura il rischio della frammentazione dei fondi e di una urbanizzazione dell’agro fuori controllo, fenomeno riscontrabile nelle campagne di Sassari dove l’edificazione venne consentita anche su lotti di 500 metri”. Su questo punto, durante la discussione generale, si è distinto l’intervento del vicepresidente del Consiglio regionale, Giovanni Antonio Satta (Riformatori): “In tanti non sanno che la maggior parte dei prodotti agroalimentari, nel mondo, sono prodotti in aziende che hanno una superficie inferiore ai duemila metri quadrati: un quinto di ettaro”. Ad esempio, “la dimensione media delle vigne nell’area del Barolo, del Brunello, del Prosecco dei colli del Conegliano, è inferiore all’ettaro”. Così come quella delle aziende del viareggino, del barese, di Sanremo; degli oliveti dell’Umbria”. Sempre in riferimento all’agro, il relatore di minoranza Valter Piscedda (Pd) ha sostenuto che “il modello determinerà per ciascun Comune una inevitabile domanda di infrastrutturazione e di servizi essenziali insostenibile, ma legittima dopo l’approvazione di questo ddl”. Quanto al testo in generale, il dem ha parlato di “istruttoria frettolosa e poco ragionata, finalizzata solo a una rapida approvazione in commissione: è pericoloso discutere un dispositivo di questa portata senza un’analisi efficace dei risultati prodotti dai precedenti piani casa”. La seduta odierna dovrebbe essere dedicata solo alla discussione generale e alla votazione del passaggio agli articoli.

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