Dopo una serie di rinvii determinati dagli impegni a Roma dei parlamentari eletti nell’Isola, è stata convocata per venerdì, alle 15.30, nella sede di via Canepa, a Oristano, la direzione regionale del Partito democratico.
Un appuntamento molto atteso. Infatti è la prima occasione di confronto per i democratici sardi dopo la spaccatura del partito sull’elezione del capo dello Stato. Spaccatura che ha già avuto ripercussioni in Sardegna. Polemiche ha suscitato la presa di posizione del capogruppo al Consiglio regionale Giampaolo Diana che ha dichiarato pubblicamente di non aver votato per Franco Marini (il candidato Pd-Pdl designato prima della successiva e fallimentare indicazione di Prodi) al Quirinale. E una durissima presa di posizione sul ‘tradimento’ degli impegni assunti verso gli elettori è venuta dal vicepresidente del Consiglio regionale Mario Bruno.
La direzione si aprirà con la relazione di Silvio Lai. Tra le questioni da affrontare, la data del congresso regionale. Sono infatti state avanzate richieste di anticiparlo a prima dell’estate. Anche in considerazione del calendario molto impegnativo che attende il Pd dopo nel prossimo autunno quando le elezioni Regionali saranno alle porte.
Il Partito democratico deve ancora individuare il suo candidato alla guida della Sardegna. E, a questo punto, deve anche decidere come individuarlo (se con le primarie e, in questo caso, se con quelle di partito o con quelle di coalizione, ipotesi resa meno probabile dalla rottura con Sel a livello nazionale). Deve inoltre stabilire se e come intraprendere il percorso per la nascita di un’organizzazione sarda federata con quella nazionale. Richiesta che, dopo le vicende avvenute a Roma, è cresciuta nella base.