Sanac di Macchiareddu, protesta dei lavoratori a Roma: “Vertenza ancora al palo”

Ci sarà anche una delegazione di lavoratori della Sanac di Macchiareddu venerdì mattina a Roma, davanti a Palazzo Chigi, per protestare contro il Governo che, a sei mesi dall’ultimo confronto ministeriale, nulla ha prodotto per risolvere la vertenza, denunciano i sindacati. “Rivolgiamo un appello particolare ai parlamentari sardi – ha detto il segretario Filctem Cgil Cagliari, Giampiero Manca – affinché si facciano promotori di iniziative utili a risolvere la vertenza, preservando i livelli occupazionali, oltre trecento lavoratori di cui sessanta ad Assemini, e rilanciando produzioni definite strategiche dallo stesso governo”.

Lo scorso aprile, nel confronto al Mimit era stato preso l’impegno di proseguire con le interlocuzioni già avviate con Acciaierie d’Italia, sia per il ripristino delle commesse che per un piano industriale che rilanciasse la filiera con ricadute anche sull’indotto e su Sanac. L’azienda infatti, forniva materiali refrattari per i processi di produzione degli acciai ed è entrata in amministrazione straordinaria nel 2018 andando incontro a una spirale di crisi alimentata dall’incapacità politica di salvaguardare produzioni indispensabili per il Paese.

“Il Governo lascia campo libero alle scelte scellerate dell’amministratore delegato di Acciaierie D’Italia – denuncia la Filctem Cgil nazionale in una nota – spiegando che “l’ad continua a reperire i materiali refrattari un tempo prodotti da Sanac all’estero, oltretutto con costi di approvvigionamento altissimi, e nel frattempo prosegue la cassa integrazione per i lavoratori Sanac spendendo ulteriori risorse pubbliche”. Per la Filctem Cgil è un paradosso: “L’ex Ilva – spiega Manca – potrebbe acquistare i materiali refrattari prodotti nei quattro siti Sanac italiani (Assemini, Vado Ligure, Gattinara e Massa Carrara) e invece, sotto gli occhi indifferenti del governo, si rivolge all’estero spendendo di più: il rischio è che il Paese veda svanire, oltre a centinaia di posti di lavoro, le potenzialità di un’attività produttiva svolta con altissime professionalità”. Per queste ragioni la Filctem Cgil nazionale, insieme al Coordinamento Sanac, ha deciso di riprendere la mobilitazion partecipando al presidio organizzato da Fiom Fim Uilm in concomitanza con lo sciopero di 24 ore delle lavoratrici e dei lavoratori di Acciaierie D’Italia e delle aziende dell’indotto. “Saremo a Roma anche dalla Sardegna – ha detto il segretario – per sollecitare il governo nazionale a svolgere il suo ruolo tramite Invitalia e a fornire risposte risolutive rispetto alle commesse, al bando per l’affidamento delle produzioni Sanac e al rilancio di una filiera industriale strategica per il nostro territorio e per il Paese “.

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