Salvini parlerà con i pastori a Cagliari: “La nostra battaglia non ha bandiere”

Una delegazione di pastori, con tanto di maglietta bianca per evidenziare che la vertenza sul prezzo del latte e del tavolo di filiera è senza colori, sarà a Cagliari martedì 2 aprile, in occasione dell’arrivo del vicepremier Matteo Salvini, invitato a un’assemblea di Coldiretti alla Fiera, e del ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, che nella stessa giornata parteciperà al congresso regionale della Legacoop al Thotel.

“Ribadiamo che il ministro Salvini sta arrivando nell’Isola per la riunione di un sindacato e non per incontrare i pastori che non sono stati invitati – dice all’Ansa Gianuario Falchi, anche a nome degli altri due portavoce degli allevatori Nenneddu Sanna e Andrea Mulas -. La vertenza latte è cominciata autonomamente nelle campagne senza i sindacati e senza bandiere né colori e così si concluderà quando si arriverà alla fine di questa vertenza. Le due delegazioni dei pastori confermeranno questa linea d’azione sulla quale stiamo portando avanti non solo la lotta per un prezzo più equo del latte, ma anche una battaglia per la riforma dell’intera filiera e per una remunerazione più giusta di altri prodotti del comparto ovi-caprino, come nel caso degli agnelli per la macellazione”.

La Coldiretti Sardegna martedì mattina presenterà al nuovo governatore Christian Solinas e al vice premier Matteo Salvini il proprio programma e la propria strategia per lo sviluppo dell’agricoltura. Lo farà nella Fiera internazionale di Cagliari a partire dalla 10 davanti ai propri soci agricoltori, pastori e allevatori. Per l’occasione, oltre ai vertici regionali dell’organizzazione presieduta da Battista Cualbu, saranno presenti anche quelli nazionali con in testa il presidente Ettore Prandini.

“Le parole chiave saranno filiere, trasparenza, burocrazia zero, punti per noi fondamentali e imprescindibili – afferma Cualbu – perché occorre programmare, avere una idea chiara del comparto, di cosa si vuole fare, e non più brancolare al buio e tamponare le emergenze. Solo cosi l’agricoltura potrà essere competitivo ed esprimere tutte le proprie potenzialità. Solo cosi sappiamo dove investire i denari della programmazione comunitaria. Per fare questo occorre abbattere la burocrazia oppressiva che sempre di più soffoca le imprese, e bisogna farlo in trasparenza con la condivisione dei dati dei settori e guardando lungo tutta la filiera”.

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