Comprare una casa al mare in Sardegna costa meno che nel resto d’Italia. Nell’Isola il calo dei prezzi si attesta al 3,2 per cento contro il meno 2,3 di media nazionale (l’anno scorso a -5%). Tuttavia va peggio in Abruzzo (-5%), Basilicata (4,7%) e Emilia Romagna (-3,7%). Sono i dati che emergono dall’Osservatorio Nazionale Immobiliare Turistico 2016 di Fimaa-Confcommercio effettuata in collaborazione con Nomisma e presentata a Roma.
Pur nella diminuzione dei prezzi, ci sono sempre le località più care. L’indagine ne ha individuate quindici e ci sono anche Porto Cervo e Porto Rotondo, entrambe in Costa Smeralda, rispettivamente all’ottavo e decimo posto. Per una casa vacanza nella la prima località bisogna “sborsare” 9.600 euro al metro quadro, mentre per la seconda 8.700 euro/mq. Il prezzo medio di un’abitazione turistica in Italia è di 2.285 euro al metro quadro commerciale, ma nelle località marine si arriva a 2.990 euro.
“Questo studio – spiega il presidente di Confcommercio Sardegna, Alberto Bertolotti – indica che l’economia non ha ancora veramente ripreso a tirare. In particolare il comparto turistico stenta a svilupparsi maggiormente a causa degli effetti della crisi e della tassazione sugli immobili. Soprattutto a livello regionale e locale – continua Bertolotti – occorre definire regole certe che da un lato tutelino il bene ambiente e dall’altro permettano lo sviluppo del settore. Auspichiamo pertanto che in vista della prossima discussione sul disegno di legge sull’urbanistica la Giunta e il Consiglio regionale coinvolgano le associazioni di categoria per una condivisione del testo”.
