Peste suina, Urzulei modello virtuoso per la battaglia in tutta la Sardegna

Un modello virtuoso da imitare nella lotta alla Peste suina africana: a Urzulei – nel Nuorese – 48 allevatori irregolari hanno deciso di emergere e avviare le nuove attività nel rispetto delle norme registrando, in questa prima fase, circa 500 maiali. Il progetto, nato dal basso con uno spirito di collaborazione attiva che ha coinvolto cittadini, amministrazione comunale e Regione, è stato ufficializzato nella sala consiliare del centro ogliastrino dal presidente Francesco Pigliaru, e dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, che hanno incontrato il sindaco, Ennio Arba, la sua giunta e i nuovi allevatori regolari. Ma non tutti sono contenti.

Il coro di ‘no’. Il Movimento sardo Pro territorio alza la voce e sostiene che la Regione “continua a ignorare le proposte e le richieste provenienti dal basso”. Nel frattempo l’Ats ha annunciato che i circa 400 euro pagati dagli allevatori per la regolarizzazione rimarranno alla comunità di Urzulei. Saranno infatti utilizzati per l’apertura, in paese, di un ufficio di anagrafe zootecnica che possa assistere i tanti allevatori, non solo di suini, del territorio. “Si tratta di un grandissimo risultato perché c’è una malattia, la Peste suina africana, che sta bloccando da quarant’anni lo sviluppo di questi territori – spiega il presidente Pigliaru -. Va combattuta e va sconfitta. Il grande risultato, qui a Urzulei, è che questa comunità ha accettato la sfida. Ha avuto fiducia anche nella nostra proposta e oggi parliamo di decine di imprese che hanno deciso di regolarizzarsi, quindi di uscire da quella situazione che in realtà non faceva altro che riprodurre una malattia, non solo sanitaria ma per l’intero territorio”. “Siamo noi che dobbiamo dire grazie a voi, alla comunità di Urzulei per quello che ha fatto – ha detto l’assessore Arru -. La nostra non è e non è stata una battaglia contro qualcuno o qualche comunità, contro la cultura e le tradizioni di Nuorese o Ogliastra, ma contro una malattia che da 40 anni ha danneggiato pesantemente il settore suinicolo isolano”.

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