Il pendolino sardo è a Cagliari. L’assessore Deiana: “Ora l’attesa per il collaudo”

È arrivato oggi in Sardegna il primo degli otto treni veloci diesel-elettrici e cassa variabile acquistati dalla Regione per collegare il Nord al Sud dell’Isola. Appena sbarcato dalla nave è stato spostato su un binario di manovra all’interno della stazione ferroviaria di Cagliari, in un’area riservata all’assemblaggio delle diverse componenti. La notizia è stata data dall’assessore ai Trasporti, Massimo Deiana, in audizione in commissione. Ora il pendolino sardo, prodotto nella Repubblica Ceca, dovrà effettuare tutti i collaudi previsti per poter circolare sui 450 chilometri di strade ferrate dell’Isola, sulle quali dovranno essere adeguate anche le singole prescrizioni e le segnalazioni. Il tratto più veloce è quello tra Cagliari e Oristano, già abilitato ad una percorrenza di 150 km/h, attualmente non raggiungibile neppure dal modello di treno oggi utilizzato. Se il collaudo partirà subito, entro questo mese potrebbe arrivare anche il secondo pendolino che sta già compiendo le fasi di collaudo in Toscana.

La settimana prossima prevediamo di presentare il nuovo treno alla stampa e ai cittadini – anticipa l’assessore Deiana – Abbiamo forzato la mano e abbiamo chiesto e ottenuto di poter effettuare i collaudi qui in Sardegna e non in Toscana, perché da noi possiamo verificare e controllare tutte le variabili del caso e abbreviare i tempi come per le prove di piegamento e di carico. Nel frattempo ho scritto ai ministri dei Trasporti e dell’Economia, Lupi e Padoan, per dire che i 44 milioni di euro, compresi 4 milioni di Iva, previsti per il contratto di servizio da siglare con Trenitalia in Sardegna non sono sufficienti per garantire tutto il servizio: ne servono almeno altri tre“.

Si muovono anche i sindacati. Arnaldo Boeddu, segretario regionale Cgil Trasporti, lancia un appello a Regione e
Trenitalia: “Stiamo arrivando con 15 anni di ritardo e non si può perdere altro tempo – incalza – I cittadini sardi devono poter viaggiare con tutti i confort degli altri passeggeri italiani e per questo occorre da subito mettere in esercizio questi treni e farli viaggiare, anche se non spinti alla massima velocità, al posto degli altri obsoleti. Fatti i necessari collaudi per il servizio minimo, gli altri test – conclude Boeddu – potranno essere fatti nelle ore in cui non ci sono corse o durante la notte”.

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