Patto per la Sardegna, dal Governo in arrivo oltre 2,5 miliardi

Il Patto per la Sardegna potrebbe valere oltre 2,5 miliardi di euro, più di 1,5 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc), ai quali devono aggiungersi 168 milioni per il Patto per Cagliari e circa un miliardo di euro che rappresenta la somma delle diverse partite aperte e contenute nel dossier insularità consegnato al Governo il 28 maggio dello scorso anno partendo dall’analisi del Crenos che aveva calcolato il gap in circa 1,1 miliardi di euro. È quanto emerso dal vertice di maggioranza del centrosinistra presieduto dal governatore Francesco Pigliaru, insieme con gli assessori del Bilancio, dei Trasporti e dei Lavori Pubblici, rispettivamente Raffaele Paci, Massimo Deiana e Paolo Maninchedda.

Sul tavolo alcuni dettagli del Patto che deve essere ancora firmato con il Governo e che la Regione non ha ancora sottoscritto perché vuole avere “certezza delle risorse, per non fare solo un annuncio. Siamo sulla soglia di una firma molto importante e dopo la condivisione con il partenariato abbiamo fatto un confronto con la maggioranza – ha spiegato il presidente della Regione al termine dell’incontro -. Il Patto conterrà una parte ordinaria le cui risorse derivano dalla quota parte di Fsc sulla quale la Sardegna ha strappato il 12,6% rispetto al 10,6% iniziale, cioè 1,509 mld per completare le infrastrutture previste nel programma regionale di sviluppo”.

All’interno di questa voce ci sono 328 milioni per la mobilità, 195 milioni per le infrastrutture sanitarie, oltre 170 milioni per istruzione e ricerca, 255 milioni per il sistema idrico, 218,5 milioni, 290 mln per lo sviluppo economico e produttivo, 45 milioni per le politiche sociali e 7 mln per la governance. Riguardo al dossier insularità le cifre sono solo indicative del valore delle singole partite sulla continuità territoriale aerea, trasporti interni su ferro e metanizzazione dell’Isola, ma serve prudenza, almeno finché non ci sarà la firma sul documento che decreterà l’effettivo ammontare delle risorse messe a disposizione dal Governo. In massima si sa che per la dorsale che convoglierà il metano servono almeno 400 milioni di euro, che per la continuità aerea dovrebbero arrivare 120 milioni, mentre altri 200 milioni potrebbero derivare dal contratto che dovrà essere siglato con Rfi. A questi si aggiungono le risorse per le strade che arriveranno dall’accordi di programma di Anas (400 mln?). “Sul metano abbiamo chiesto garanzie per l’approvvigionamento e sulla tariffa che deve essere analoga a quella che si paga nel resto d’Italia”, ha concluso Pigliaru.

Le reazioni

I capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale, a margine della riunione tenutasi in mattinata con l’esecutivo, riconoscono “il valore del buon lavoro fatto dal presidente della Regione Pigliaru in collaborazione col Governo centrale sul Patto per la Sardegna, che prevede uno stanziamento di circa 2,5 miliardi di euro”. In una nota congiunta i capigruppo del centrosinistra osservano che “il lavoro non è ancora concluso ma già ci sono solide basi su cui la maggioranza coesa può lavorare per rilanciare la propria azione di governo con rinnovato impegno e dare impulso a uno sviluppo che accompagni la Sardegna fuori dallo stato di difficoltà in cui si trova attualmente”. Nel frattempo alcuni consiglieri pongono questioni particolari. È il caso di Pierfranco Zanchetta dell’upc, che ha messo in evidenza la necessità di completare gli interventi nelle strade della Gallura e ha richiamato l’attenzione – come fatto già ieri – sulla riqualificazione dell’ex Arsenale di La Maddalena. Anche Gianfranco Congiu del Partito dei Sardi ha sollevato la questione relativa alla possibilità di ottenere una deroga sugli aiuti di Stato da parte dell’Unione Europea in base all’articolo 107 del Trattato comunitario: una richiesta che deve partire dal Governo che andrebbe sollecitato in questo senso. Infine Luigi Ruggeri del Pd teme che “il risultato straordinario” che si sta cercando di ottenere con la definizione del Patto per la Sardegna possa essere adombrato dalla discussione sul rimpasto.

Di tenore differente il commento dell’opposizione, per bocca del capogruppo di Forza Italia Ugo cappellacci. “No a nuovi bidoni di Renzi. Anziché continuare a nascondersi nelle riunioni di partito, Pigliaru riferisca in Consiglio regionale circa i contenuti, le cifre e le fonti di finanziamento del cosiddetto Patto per la Sardegna. È ancora fresco il ricordo dell’accordo-fregatura siglato dal presidente con il ministro Padoan: annunciarono un miliardo in più e poi la Sardegna, uno scippo dopo l’altro, si è ritrovata con un miliardo in meno e con un debito di 700 milioni di euro di mutuo – attacca -. Per due anni hanno parlato di interlocuzioni serie, di risultati storici, di svolte, ma oggi sono loro stessi ad ammettere che appena 17 mesi dopo la stipula e 15 mesi dopo il suo recepimento da parte del legislatore statale, l’accordo tra lo Stato e la Regione è diventato carta straccia. Ora tornano alla carica con nuovi annunci, con risorse vecchie contrabbandate come nuove, facendo finta, nonostante ormai siano giunto a metà mandato, di essere appena arrivati – prosegue -. Prima di firmare qualsiasi altro atto, il presidente della Regione venga in Consiglio, porti il confronto nell’unica sede legittima e rappresentativa. Il fatto che eluda il confronto in Aula e il coinvolgimento dell’opposizione la dice lunga sulla serietà delle interlocuzioni in corso”.

 

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