Pasqua, prezzo agnelli va oltre i 5 euro. Il Consorzio: “Attenti alla provenienza”

Il conto alla rovescia per la Pasqua fa schizzare i prezzi dell’agnello sardo che vola oltre i 5 euro al chilo con punte fino a 5,23. Dopo il crollo degli ultimi mesi – fisiologico tra Natale e Pasqua ma quest’anno troppo critico, intorno ai 2,30 euro al chilo -, che aveva messo in allarme i pastori, le ultime aste hanno fatto registrare finalmente una impennata del prezzo.

L’agnello, come da tradizione, per Pasqua finirà sulle tavole di 4 italiani su 10, numeri che crescono in Sardegna dove si va oltre il 60 per cento, spiega il Contas, Consorzio di tutela dell’agnello sardo Igp. Per la Pasqua in media si consuma circa il 25 per cento del totale degli agnelli sardi marchiati Igp, percentuale che quest’anno scenderà al 10 a causa della datapiù lontana della festa.

“Finalmente abbiamo dei prezzi congrui – dichiara il presidente del Contas, Battista Cualbu -. Le aste sono uno strumento importante che spingono in alto il prezzo anche delle altre Igp italiane (Abbacchio e del Centro italia). L’offerta in questo periodo è molto alta e ci sono pochi agnelli sardi Igp anche perché quest’anno Pasqua è a fine aprile. Come Consorzio stiamo lavorando e mettendo in campo nuovi soluzioni per garantire un prezzo congruo tutto l’anno al pastore, sia sul prodotto per destagionalizzare la vendita (con nuovi tagli, allungando la conservazione e cercando nuovi mercati), sia lungo la filiera che dalla stalla porta al frigo”.

Nei banchi frigo per le festività Pasquali il 20 per cento degli agnelli sarà di origine italiana, mentre il resto sarà tutta di provenienza straniera, Grecia, Macedonia e Romania soprattutto.
“Per Pasqua abbiamo disponibilità di poco prodotto a marchio Igp mentre la richiesta è sempre alta in questo periodo – avverte il direttore del Contas, Alessandro Mazzette – per questo è necessario avere maggior attenzione all’etichetta, l’unico alleato del consumatore, in grado di informarlo sulla provenienza del prodotto. Noi saremo presenti e vigili su tutto il territorio nazionale al fine di tutelare il nostro prodotto e garantire che sulla tavola del consumatore arrivi realmente il nostro agnello”.

Il Consorzio da tempo ha intensificato i controlli e aumentato gli agenti vigilatori. Inoltre nei giorni scorsi ha anche siglato un accordo con gli altri Consorzi degli agnelli a marchio Igp italiani (Abbacchio e del Centro Italia). Lavoro che sta già dando i primi risultati. Nei giorni scorsi sono stati scoperti dei centri di vendita che praticavano pubblicità ingannevoli: nei volantini pubblicitari promuovevano la vendita di agnello di origine nazionale mentre nei banchi frigo avevano solamente agnello estero.

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