Natale, sardi a tavola sotto il segno dei cibi isolani. Spesa stimata: 410 milioni

In Sardegna per Natale crescono i consumi dei prodotti alimentari: si spenderanno 410 milioni di euro per dolci, carne, formaggi e salumi, 81 in più rispetto al consumo medio mensile. E 157 milioni verranno “intercettati” dalle imprese artigiane alimentari sarde. Nell’Isola sono oltre 3.600 le imprese impegnate in 183 produzioni tradizionali. Pane, pasta, dolci, vini, birre, carni, formaggi, pesci e conserve sono alcuni dei prodotti che registreranno una crescita delle vendite a dicembre. Sono i numeri contenuti nel dossier dedicato all'”Artigianato Alimentare-Speciale Natale 2016″, elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha incrociato i dati della contabilità regionale con la distribuzione mensile delle vendite, e analizzato i numeri del terzo trimestre 2016 del ministero delle Politiche agricole e alimentari e dell’Istat.

A livello provinciale, in dicembre 138 milioni verranno spesi in provincia di Cagliari, 83 a Sassari, 43 a Olbia-Tempio, 39 a Oristano, 38 a Nuoro, 31 a Carbonia-Iglesias, 23 nel Medio Campidano e 15 in Ogliastra. Di questi, le imprese artigiane alimentari ne intercetteranno 53 in provincia di Cagliari, 32 a Sassari, 16 Olbia Tempio, 15 a Nuoro e Oristano, 12 a Carbonia Iglesias, 9 nel Medio Campidano e 6 in Ogliastra. Confartigianato Sardegna ricorda come siano ben 3.629 le imprese artigiane agroalimentari, laboratori e botteghe, che offrono produzioni straordinarie per qualità, gusto, tradizione e genuinità. I numeri dicono, inoltre, che 1.473 imprese agroalimentari operano in provincia di Cagliari, 1.145 in quella di Sassari, 720 a Nuoro e 301 a Oristano.

Le eccellenze del cibo made in Sardegna, quelle garantite dai marchi europei Dop, Igp e Stg, sono diventate otto. All’Agnello
di Sardegna, al Carciofo spinoso di Sardegna, al Fiore Sardo, al Pecorino Romano e quello Sardo, all’Olio extra vergine di
Sardegna e allo Zafferano di Sardegna si sono aggiunti i Culurgionis d’Ogliastra, che pongono l’Isola al 16/o posto fra le regioni che, tutte assieme, annoverano 288 prodotti agroalimentari di qualità.

“In un momento come il Natale, seppure difficile economicamente, crediamo sia giusto affidarsi alla tradizione e alla qualità che possono garantire i nostri artigiani dell’alimentazione e della ristorazione. Anche un solo acquisto di questo genere – chiude la presidente Carmela Folchetti Confartigianato imprese – è un ‘piccolo valore’ che può contribuire a dare ulteriore forza a un comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo occupazione e lavoro a decine di migliaia di lavoratori sardi”.

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