Meridiana, l’offerta del Qatar: una quota del 20% della holding Alisarda

Il Qatar non entra in Meridiana? Certo, perché lo fa in Alisarda. Infatti la Qatar Airways, compagnia aerea di proprietà della famiglia Al Thani, sarebbe pronta a entrare con una quota del 20% nella holding del fondo Akfed, di proprietà del principe Karim Aga Khan, che il 16 dicembre scorso ha riassunto il nome storico di Alisarda al posto di Meridiana. Dunque il Qatar non entrerebbe direttamente nella compagnia aerea Meridiana fly, alle prese con una dolorosa procedura di taglio dei costi e di esuberi, ma inizialmente acquisirebbe una quota della holding che controlla anche la compagnia aerea, oltre al settore Maintenence e soprattutto, attraverso la Geasar, l’aeroporto Costa Smeralda. Sarebbe proprio quest’ultimo l’asset più appetibile per il Qatar che dalla metà di quest’anno e a regime dal 2016 comincerà a portare pazienti e clienti verso il Mater Olbia, l’ospedale privato ex San Raffaele alle porte di Olbia acquisito dalla Qatar Foundation Endowment, il braccio sanitario del Fondo sovrano dell’emiro Al Thani.

Meridiana fly: cambio di strategia? Ipotesi di altri due anni di cassa integrazione

Sarà la volta buona? Da almeno sei mesi si parla di un possibile interessamento del Qatar per Meridiana, ma questa volta le indiscrezioni sarebbero attendibili. Innanzitutto perché l’ingresso nella holding e l’acquisizione di una quota non superiore al 20% lascerebbero al Qatar mani libere, puntando su asset profittevoli (come l’aeroporto) e aspettando la conclusione della procedura di mobilità per 1300 dipendenti della compagnia aerea. A questo proposito, l’eventuale ingresso del Qatar in Alisarda cambia qualcosa nella strategia di Meridiana sul fronte dei licenziamenti? Qualcosa di più si saprà il 9 gennaio, quando dovrebbe svolgersi il primo incontro della nuova procedura di mobilità al ministero dello Sviluppo Economico, dopo la chiusura degli esodi volontari che hanno raggiunto una quota vicina alle 300 unità. Di sicuro si sa che i sindacati spingeranno per altri due anni di ammortizzatori conservativi, dunque la cassa integrazione. Proprio in attesa di capire il nuovo piano industriale della compagnia aerea e gli effetti del probabile ingresso del Qatar. Ma il problema della cassa integrazione è sempre lo stesso: l’azienda manterrebbe nel perimetro lavorativo un numero di dipendenti che non ritiene congruo alla sua attività e, fattore da non sottovalutare, dovrebbe anticipare la cassa integrazione che viene erogata dall’Inps. Senza certezze sui tempi e i modi, vista la difficile situazione economica dell’istituto, della restituzione dei milioni di euro anticipati per gli stipendi ogni mese.

Il Qatar in Alisarda, i primi passi nel giugno dell’anno scorso

Ad anticipare trattative fino a quel punto, se non proprio segrete, almeno riservate, durante un’intervista televisiva, era stato direttamente Akbar Al Baker, Ceo della Qatar Airways e uno degli uomini di fiducia dell’emiro Al Thani: «Siamo interessati a Meridiana». Anche se la traduzione originale lasciava più di un dubbio sul reale significate delle sue parole. In ogni caso la Qatar Airways stava studiando il “dossier” Meridiana, compresa la riorganizzazione aziendale ed industriale in linea con i principali concorrenti. Insomma, l’operazione Alitalia-Etihad potrebbe ripetersi con Meridiana e Qatar Airways. «Abbiamo incontrato e preso contatti con i manager del gruppo. Se la compagnia vorrà collaborare con noi saremo ben disponibili», dichiarava Al Baker dall’assemblea Iata. Ora la trattativa sarebbe alle battute finali. Ma sul futuro della compagnia aerea restano tutte le incognite. Così il matrimonio tra Meridiana e Qatar Airways potrebbe nascere sulla base delle stesse dichiarazioni di intenti di quello Alitalia-Etihad: licenziare, licenziare, licenziare.

Giandomenico Mele

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