Meridiana, niente proroga della cassa integrazione. Si muove la Regione

“Altri due anni di cassa integrazione non sono tecnicamente e legalmente possibili”. Il presidente di Meridiana, Marco Rigotti, ha spezzato sul nascere quasi due ore di parole che erano state pronunciate durante il consiglio comunale straordinario di Olbia per discutere della crisi della compagnia aerea sarda, alla luce dei 1634 licenziamenti che dovrebbero partire dal giugno del 2015.

“Ci dispiace che alcune organizzazioni sindacali abbiano fatto credere ai lavoratori che la CIGS fosse una situazione senza limiti di tempo, incoraggiandoli a rifiutare le opportunità di assunzione di personale navigante presso Air Italy – ha proseguito Rigotti – o prendendo in considerazione una revisione del contratto di lavoro in linea con il mercato e coerente con le esigenze dell’azienda.” L’azienda non può più affrontare i costi di una cassa integrazione -“non abbiamo lasciato nessun lavoratore da solo, ma abbiamo sempre provveduto garantendo gli anticipi per l’80% della retribuzione dell’anno precedente” ha chiarito Rigotti – perché non sarebbe in grado di anticipare la Cassa, che per motivi tecnici l’Inps non può garantire di erogare con puntualità”. La Cassa integrazione, di due anni per la ristrutturazione dell’azienda, non è un’opzione che Meridiana vuole accogliere.

L’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana: “Cerchiamo un partner internazionale”. Si punta sul Qatar

La compagnia aerea sarda non è tornata indietro sui suoi passi: licenziamento per 1634 persone, che dovranno essere messe in mobilità dal giugno del 2015. Questo quello che ripeterà domani a Roma, davanti al Tavolo interministeriale presso il ministero del Lavoro (presenti i ministri del Lavoro, Giuliano Poletti e dei Trasporti, Maurizio Lupi) con il Governo e i sindacati. Eppure la Regione aveva accolto l’invito dell’amministrazione di Olbia e aveva sostanzialmente aderito alle richieste contenute nell’ordine del giorno votato dal Consiglio comunale. A renderlo chiaro è stato l’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana, protagonista della trattativa. “La Regione intende facilitare i percorsi per la ricerca di un partner internazionale che voglia rafforzare la presenza di Meridiana in Sardegna garantendo i livelli occupazionali attuali”. Evidente che il profilo sia quello della Qatar Airways, unica compagnia che avrebbe interesse agli slot di Meridiana e all’aeroporto Costa Smeralda in quanto investitori a Olbia con il nuovo ospedale San Raffaele. Ma il Qatar sarebbe disposto ad accollarsi oltre 2 mila dipendenti? Contratti più rigidi di tutte le compagnie aeree low cost? Una conflittualità tra azienda e sindacati fortissima? Questa è la scommessa. Difficile da vincere.

La Regione insiste: “Puntiamo su contratti di solidarietà e percorsi di ricollocazione”

Più pragmatico l’approccio della Regione sul piano degli ammortizzatori sociali e del numero di esuberi. Partendo dal presupposto che salvare tutti i 1634 dipendenti in odore di licenziamento sarà impossibile, Deiana ha parlato di “contratti di solidarietà, mantenendo i lavoratori all’interno del perimetro aziendale”. Parole e intenti che arrivavano prima dell’intervento tranchant di Rigotti. “Ci impegniamo a favorire la massima flessibilità impegnandoci col Governo perché si individuino le misure più consone alla tutela dei lavoratori come è stato fatto per Alitalia” ha spiegato Deiana. In ogni caso resta l’impegno anche per quei lavoratori che, nella peggiore delle ipotesi, ma anche quella più concreta, si vedrebbero licenziati. “Per i lavoratori estromessi saranno avviati percorsi di ricollocazione e riconversione, anche per il personale non più giovane ma qualificato” ha concluso l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana.

Rigotti: “Akfed non può più sostenere perdite, Meridiana deve tornare all’equilibrio economico”.Urla e insulti, i lavoratori di Meridiana lasciano l’aula.

Prima i mugugni, poi gli insulti. Infine la decisione di lasciare l’aula del Consiglio comunale di Olbia per protesta. Alle parole del presidente di Meridiana, Marco Rigotti, anche rappresentante del fondo Akfed, azionista unico della compagnia aerea sarda, gli animi si sono scaldati. Rigotti non ha mosso un muscolo facciale, confermando la fama di manager di ghiaccio specialista in ristrutturazioni aziendali e poco incline al compromesso al ribasso. “L’azionista AKFED ha fatto e sta facendo degli sforzi straordinari per sostenere in vita l’azienda, avendo investito 350 milioni di euro negli ultimi quattro anni – ha spiegato Rigotti – ma questi sforzi non sono interminabili e il futuro dell’azienda può essere assicurato solo attraverso il suo ritorno ad un equilibrio economico”.

La crisi costringe Meridiana a fare i conti con la realtà. “Meridiana è nata in Sardegna per sviluppare il turismo verso questa isola. Nel corso degli anni, Meridiana si è affiancata a due ulteriori mercati: da un lato quello del trasporto business sulle direttrici fra il Nord e il Sud della Penisola, dall’altro il mercato leisure charter, con l’acquisizione di Eurofly – continua Rigotti – ma questo modello di business non è più sostenibile: la crisi economica, lo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria, l’imporsi sulla scena del trasporto europeo di nuovi vettori medio orientali in grado di spostare il traffico di lungo raggio verso i loro hub, ha generato una forte erosione del business caratteristico di un vettore delle nostre dimensioni. In più,la liberalizzazione del settore ha dato spazio alle compagnie low-cost, la cui quota di mercato è cresciuta enormemente.

Rinnovo della flotta e il contratto Air Italy nel futuro della compagnia aerea, che resterà ad Olbia

In un passaggio del suo intervento Rigotti ha ricordato come pochi anni fa, davanti a Gentile che voleva procedere con un’ipotesi di concordato fallimentare (in pratica portare i libri in tribunale), il fondo Akfed era intervenuto riacquistando la società. Questo a confermare che Meridiana intende restare a Olbia. Senza 1634 dipendenti e con altri presupposti. Cioè altri aerei, con un solo modello individuato nei Boeing 737 e 767 e il contratto Air Italy.

“Come affrontare questa situazione? L’unica soluzione è la ristrutturazione della compagnia e questa la sta facendo Meridiana attraverso il rinnovo della flotta – ha spiegato Rigotti – la riduzione o eliminazione di certe rotte e la riduzione del personale per riflettere la riduzione di attività. Nel 2011, la compagnia ha raggiunto un accordo con i sindacati per una cassa integrazione straordinaria seguita da mobilità per 1350 dipendenti, oltre a 170 in Meridiana Maintenance. Purtroppo, il perdurare della crisi non consente a Meridiana di incrementare l’attività al fine di ridurre i numeri delle persone destinate alla mobilità al termine della procedura di CIGS, nel giugno 2015”.

“Oggi l’azienda intende continuare nel processo di ricerca dell’efficienza e dell’equilibrio economico, che avverrà in particolare attraverso il passaggio ad una flotta composta da soli Boeing (737 e 767) e un ulteriore rafforzamento della strategia commerciale – ha concluso Rigotti – il processo di mobilità rappresenta purtroppo un passaggio ineludibile perché l’azienda abbia un futuro e continui a rappresentare una realtà imprenditoriale importante per la Sardegna” .

Giandomenico Mele

 

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