L’Isola fa acqua da tutte le parti: bollette in rialzo, perdite idriche oltre il 50 per cento

Mentre la politica regionale ha definito la programmazione delle risorse idriche per il 2023, pre-assegnando anche le quote per il comparto irriguo, i dati in quanto a dispersione idrica (oltre il 50 per cento) e bollette (una cifra oltre la media nazionale) non sono per nulla confortanti per le famiglie sarde.

Le risorse. L’assessore ai Lavori pubblici, Pierluigi Saiu, ha illustrato il lavoro portato avanti dalla Giunta: il totale dell’assegnazione ammonta a 441 milioni di metri cubi d’acqua, suddivisi sui diversi sistemi idrici della regione, con una riduzione, rispetto alla pre-assegnazione del 2022, di 41 milioni di metri cubi. “Sulla base della ricognizione delle riserve idriche accumulate negli invasi, al 28 febbraio, e in attesa di un aggiornamento delle informazioni sulla programmazione irrigua da parte dei Consorzi di bonifica – ha dichiarato Saiu – abbiamo ritenuto opportuno definire una pre-assegnazione delle risorse limitatamente all’uso irriguo, per consentire agli stessi Consorzi di fare tutte le valutazioni tecniche del caso, in base alla richiesta dell’utenza”. Nei prossimi mesi sarà approvata l’assegnazione definitiva, che terrà conto anche delle quote per gli usi civili e industriali.

Gli invasi. “Il 28 febbraio – ha precisato l’assessore – gli invasi segnavano un riempimento pari al 76 per cento dei livelli autorizzati. Nelle ultime settimane lo scenario è ulteriormente variato e i dati odierni ci dicono che i livelli si attestano all’82 per cento”. Una situazione che dalle cifre non appare preoccupante ma che, ricorda l’esponente della Giunta, “richiede la massima attenzione anche in relazione alle precipitazioni scarse che stanno condizionando pesantemente altre regioni italiane ed europee”. Per Saiu in generale “occorre rivedere le regole per rendere la gestione delle risorse idriche più efficiente”, oltre a “procedere con la realizzazione delle nuove opere, come la diga di Cumbidanovu nel centro Sardegna e di Monte Nieddu, a sud, avviando la progettazione delle opere accessorie”.

I dati. L’Istat ha rilevato ingenti perdite idriche nelle aree del Centro e del Mezzogiorno, in particolare in Sicilia (52,5 per cento) e Sardegna (51,3 per cento). Oltre al danno la beffa: una famiglia in Sardegna spende mediamente 539 euro l’anno per la bolletta idrica con un consumo di 192 mc l’anno: molto di più dei 487 euro della media nazionale. Costi che crescono: l’incremento è del 4,7 per cento rispetto al 2021. Questi ultimi dati sono stati comunicati dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2022 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 192 metri cubi. Record di dispersione idrica (62,9 per cento) a Sassari, mentre Cagliari, Nuoro e Oristano oscillano tra il 52 e 53 per cento. Secondo l’Osservatorio, con un uso più consapevole e razionale di acqua, in 150 metri cubi invece di 192 l’anno, una famiglia sarda risparmierebbe più di 150 euro l’anno.

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