Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui impegna la Giunta regionale a proseguire nell’opera intrapresa, “intensificando ogni utile confronto con il governo italiano e la Commissione europea”, per alleggerire l’onere complessivo a carico delle imprese alberghiere sarde “beffate” dalla legge 9 del 1998. Una normativa che aveva previsto contributi per queste aziende, poi cassata dalla Commissione Europea per la mancata notifica di alcuni atti. Il documento approvato oggi sollecita l’Esecutivo ad avviare un confronto con l’agenzia delle Entrate per reintegrare, una volta compiuto il recupero degli aiuti, le somme a suo tempo versate dalle stesse imprese, a titolo d’imposta (tasse già pagate sui contributi ricevuti). A conclusione del dibattito ispirato da due mozioni presentate dai riformatori e da Forza Italia, l’assessore del Turismo, Francesco Morandi, ha spiegato che “il percorso è stretto” e che attualmente le imprese coinvolte nella vicenda sono 18. “Non sono pessimista ma realista – ha aggiunto – abbiamo presentato un dossier alla Commissione Ue con possibili vie d’uscita, ben sapendo che se non verranno recuperate le risorse il rischio è pagare un’ammenda di 200 milioni e una penale di 160 mila euro al giorno”.
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