La soffiata del consigliere della Gallura: “Per Air Italy c’è un nuovo progetto”

“Esiste un business plan per la nascita di una nuova compagnia aerea al posto di Air Italy“. Ne è sicuro il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Roberto Li Gioi, che da rappresentante della Gallura ha sempre seguito molto da vicino l’intera vicenda legata alla messa in liquidazione della società basata a Olbia e al destino dei suoi ipendenti. “Secondo quanto ho potuto apprendere da fonti assolutamente attendibili, negli ultimi mesi diverse figure professionali altamente qualificate hanno lavorato alla redazione di un business plan dedicato alla nascita di un nuovo vettore aereo”, conferma Li Gioi.

“Il progetto d’impresa scorre su un doppio binario di intervento: il primo legato alla continuità territoriale e il secondo all’acquisizione di nuove fette di mercato nazionali e internazionali“, spiega. Il progetto “chiavi in mano” è pronto, a disposizione di “un imprenditore o una cordata di imprenditori seri, attenti alle problematiche che affliggono il trasporto aereo in Sardegna – aggiunge il consigliere regionale – e che sappiano conciliare il rispetto per il diritto alla mobilità dei sardi e il mantenimento dei livelli occupazionali, con un occhio di riguardo alla situazione degli ex dipendenti Air Italy, in serie difficoltà”.

Li Gioi si spinge oltre e prova a fare un nome che per lui corrisponde all’identikit tracciato. “Quando si parla di
imprenditore serio nel settore, il primo nome che viene in mente non può essere che quello di Sua altezza Karim Aga Khan”, afferma. “Perché non provare a coinvolgerlo in questo progetto?”, chiede. “Rivolgo un appello al governatore Christian Solinas e all’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde – dice – sfruttando il Decreto rilancio e lavorando in sinergia si colga questa opportunità e si eviti che la vertenza Air Italy finisca nel dimenticatoio”. Ma Roberto Li Gioi estende l’invito “a tutti i rappresentanti politici del territorio, si lavori assieme per restituire un futuro degno alle centinaia di famiglie che vivono nella disperazione”.

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