Stipendi dimezzati, ore di lavoro diminuite, dipendenti che rischiano il licenziamento: è la drammatica situazione che riguarda diverse centinaia di lavoratori occupati nei servizi per la Regione Sardegna. A raccontare il quadro desolante sono sessanta persone che questa mattina si sono date appuntamento a Cagliari davanti alla sede del Consiglio Regionale in via Roma.
L’obiettivo dei manifestanti, una rappresentanza a fronte di centinaia di lavoratori impiegati in tutta l’Isola, è incontrare il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, e trovare insieme una soluzione. “Intanto sarebbe opportuno che venisse bloccato il bando di aggiudicazione della gara pubblica che ha portato a questa situazione”, spiega Mattia Mazzuzi, portavoce dei manifestanti.
La gara pubblica di cui si parla è l’ultima indetta dalla Regione per l’assegnazione dei servizi di facchinaggio, pulizia, portierato degli uffici regionali e portierato della Asl: a vincere il bando, con un consistente ribasso, è una società che per rientrare nel budget ha previsto di ridurre stipendi e monte ore lavorative dei dipendenti già impiegati in Regione. Il contratto poi è stato modificato da contratto multiservizi a servizi fiduciari.
“Il risultato – chiarisce Mazzuzi – è che molti hanno visto il proprio stipendio passare da 1300 a 700 euro, 4 euro lordi all’ora, e ci sono i lavoratori del settore pulizie che d’ora in poi saranno impegnate 3 ore al giorno, non più 5, arrivando a 350 euro mensili. La cosa grave è che i sindacati non hanno vigilato in maniera adeguata, e se ora non si troverà una soluzione a farne le spese saremo noi lavoratori”.
Francesca Mulas