Istat, Medio Campidano da record: è una delle provincie più povere d’Italia

È Milano la provincia più ricca. A confermarlo sono gli ultimi conti economici territoriali dell’Istat. Tra le zone più povere d’Italia c’è invece il Medio Capidano (Sanluri e Villacidro). Nel dettaglio, “nel 2012 Milano è la provincia con i più elevati livelli di valore aggiunto per abitante, pari a 46,6 mila euro; segue Bolzano”. Le province che hanno “i più bassi livelli sono Medio Campidano e Agrigento, con circa 12 mila euro, e Barletta-Andria-Trani e Vibo Valentia con meno di 13 mila euro”.

“La Sardegna è la terza regione in classifica tra quelle ad alta emorragia di posti di lavoro, qui la crisi, si avverte in tutti i settori produttivi, ma in modo molto più significativo nel settore dei servizi. Se non si provvede subito a ridurre la forbice tra le regioni più ricche e quelle più povere resterà un miraggio l’aggancio alla possibile ripresa e la crisi attuale si trasformerà in un sottosviluppo permanente, in Italia come in Europa”. Lo dice il senatore di Luciano Uras, capogruppo di Sel in commissione Bilancio, in merito alla fotografia scattata dall’Istat sulla crisi del mercato del lavoro. “Questi dati drammatici devono costringere il governo ad adottare politiche differenziate tra una regione e l’altra, perché se regioni come la Lombardia costituiscono l’eccezione mentre le altre, che sono la norma, precipitano, il paese è comunque destinato a fallire – aggiunge Uras -. L’ultima legge di Stabilità, e noi di Sel lo abbiamo ribadito più volte, è molto nord-centrica e fa registrare l’idea che l’Italia sia ad un passo dall’uscita dalla crisi, ma non è così. Dimenticare le regioni del Mezzogiorno e le isole – conclude il senatore di Sel – significa uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili non solo sul piano economico, ma anche su quello sociale ed umana”.

“L’Istat conferma la crisi del sistema Sardegna e le ricadute negative sulla vita dei singoli cittadini sardi”. Così il segretario generale della Cisl, Oriana Putzolu, commenta i dati resi noti oggi dall’Istituto di statistica. “Le ultime due Giunte succedutesi al governo della Regione si sono dimostrate incapaci di coniugare una politica di emergenza per tamponare la crisi con una politica di investimenti per eliminare le diseconomie strutturali – dice Putzolu ricordando che il sindacato ha ripetutamente chiesto l’avvio di un piano speciale per il lavoro – Il risultato lo vivono sulla propria pelle i poveri, sempre in aumento, e il crescente numero di disoccupati, le persone in ammortizzatori sociali e i giovani. Tra questi ultimi quasi 11 mila negli ultimi 4 anni hanno lasciato l’isola per cercare lavoro all’estero”. Secondo la leader della Cisl, “i dati confermano la necessità di un patto sociale Regione-imprese-sindacati per far uscire l’isola da una crisi di enormi dimensioni che la politica, come dimostrano i fatti, da sola non è in grado di affrontare e risolvere”.

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